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 2012  aprile 16 Lunedì calendario

ANNA ABBONA. PRODUTTRICE DI VINO, MARCHESI DI BAROLO


Segni particolari: sorriso smagliante. Difficile raccontare la proprietaria della Marchesi di Barolo […]. Corpo tonico e magro, […] pelle abbronzata, […] sportiva […], elegante […]. […] Prima di lei l’azienda vendeva semplicemente del vino, per buono che fosse, mentre adesso il «Barolo di Anna», ma anche il Barbera e l’Arneis, abitano con disinvoltura (e successo) i ristoranti e le enoteche più importanti del mondo. […] Il suo cognome «da signorina» è lo stesso del marito: da sposata diventa Anna Abbona Abbona, […]. Non conosce i nonni materni, vissuti a Monchiero (provincia di Cuneo) e morti presto, ricorda a fatica gli altri, nonna Margherita e nonno Tonino, che era di Narzole e faceva il trasportatore. Siamo ai primi del Novecento[…]. Anche il figlio di Tonino, Giovanni, porta il carro. […] È guidando il carro che finisce in una buca, mentre attraversa Monchiero. In un attimo, il paese è lì ad aiutare, […]. Tra i soccorritori c’è anche una giovinetta di nome Mariuccia. […] resta lì, incantata a guardare il giovane del carro. Lui se ne accorge, si sfila la giacca, gliel’appoggia sulle spalle. Un gesto che innamora. […] Si sposano nell’immediato dopoguerra, […]. Così indigenti da non potersi permettere una casa da soli. La condividono con un’altra famiglia di Narzole, una tenda separa la camera da letto dalla cucina in comune.
Giovanni […] va a cercar lavoro ad Alba e trova un’azienda che deve inviare dello zucchero in Puglia. È il suo lavoro: carica il carro e parte. Arrivato a destinazione, trova altra merce in attesa di fare il percorso inverso: […]. Il coraggio lo premia, mette da parte i soldi, vende il carro e compra un camion. […] Giovanni va a proporsi alla Ferrero e comincia a fare la spola con il suo camion - l’unico a spingersi al Sud - portando i vasetti di Cremalba (la «nonna» della Nutella) dalla fabbrica di Alba ai magazzini di stoccaggio di Napoli. […] Dopo il primo, un secondo e un terzo camion, e poi un ristorante, una pompa di benzina, una cantina...
Non è che gli Abbona diventino ricchi. Anzi, le scadenze delle cambiali misurano la vita familiare. […] Mariuccia partorisce il primogenito, Tonino come il nonno. Nel 1958 arriva Anna, nel 1960 Ferruccio. L’ultimo della nidiata è Giampaolo, nato nel 1968.
Nella casa di Alba, con annessa rimessa per i camion e pompa di benzina a pochi passi di distanza (così da ammortizzare i costi del carburante), il problema dei soldi è all’ordine del giorno. […] i piccoli Abbona che crescono giocando alla guerra e agli indiani nelle cascine vicine. Anna, unica femmina, finisce regolarmente sconfitta e con le ginocchia sbucciate...
Terminate le scuole medie, […] iscriversi a ragioneria sembra la scelta più sensata, […]. E di università, in quel periodo, neanche a parlarne. Ma ad Anna studiare ragioneria non basta. Vince premi e borse di studio, e alla fine ottiene di iscriversi alla facoltà di Economia a Torino. Sarebbe bello continuare ma Giovanni compra una piccola impresa vinicola e Anna deve lasciare per aiutare il padre a tempo pieno. È in quel periodo che incontra Ernesto.
Lui, orfano da quando è ragazzino, appartiene alla famiglia che nel 1929 ha acquistato l’azienda Marchesi di Barolo, vigne e castello compresi. Sta finendo Economia e intanto lavora già in azienda. Incrocia Anna dopo una giornata passata sugli sci a Limone Piemonte. Si conoscono da sempre, ad Alba tutti conoscono tutti. Ma questa volta lui le chiede il numero di telefono. Anna torna a casa e lo dice alla madre: «Chissà cosa gli è preso, dopo tutti questi anni che ci incrociamo...». Mariuccia è lapidaria: «Non fidarti, quella è gente viziata!».
Detto fatto, i due si fidanzano. Ricorda Anna: «Incontrando Ernesto, mi sono innamorata della possibilità di un futuro tranquillo. Forse era stupido pensarlo, ma avevo bisogno di un’altra vita, più regolare. Mio padre era sempre pronto a una nuova avventura, incurante di dover navigare a vista; io invece ero precisa, con l’ansia delle regole».
[…] Lasciati casa e lavoro, Anna va a vivere alla Marchesi di Barolo. […] un matriarcato con pochi spazi per la nuova arrivata. […] La passione per i libri la porta alla Utet, dove cercano rappresentanti per la vendita di testi giuridici. […] Ma non esistono solo documenti e faldoni, nella vita di Anna: la passione per il vino - ha cominciato a bere grazie a Ernesto, e le è piaciuto subito un sacco - è un incendio a lenta combustione.
[…] Ernesto le chiede di accompagnarlo in un tour di aziende vinicole in Sudafrica. Anna resta fulminata dall’accoglienza ricevuta: pranzi, concerti, itinerari personalizzati. Un tourbillon di attività che integra e impreziosisce le visite tra vigneti e degustazioni […]. […] quand’era ragazza, a casa beveva solo suo padre... Degusta e intanto progetta strategie, […]. Intanto, arrivano i figli. Valentina nasce nel 1988, Davide nel 1994. […] Dopo la seconda gravidanza, finisce la storia d’amore con la Utet e comincia quella con la Marchesi di Barolo.
[…] Nel 1997, diventa vicepresidente del Movimento del turismo del vino […]. Qualche mese dopo nasce La Foresteria, il primo ristorante aperto al pubblico all’interno di un’azienda vinicola: cinquanta coperti e cucina delle Langhe, […]. La signora Abbona è nata per fare le cose bene. È la sua forza, la sua maledizione. Non si accontenta dell’abbastanza, vuole il meglio, sempre. […] Oggi, la Marchesi di Barolo produce un milione e mezzo di bottiglie. Ernesto e Anna hanno la stessa forza azionaria. […] non hanno mai litigato per motivi economici. Lui le riconosce una straordinaria capacità di rappresentare al meglio l’immagine dell’azienda, lei l’abilità di fare l’imprenditore a tutto tondo. […] Lui promuove l’azienda negli ambienti istituzionali: l’unione industriale, le associazioni di categoria, la fondazione della Cassa di Risparmio di Torino, dove è membro del consiglio di amministrazione. Lei vende il mondo Marchesi di Barolo.
[…] Passa più di metà anno all’estero […]. Si alza prestissimo, quand’è a Barolo, e percorre i filari a passo di carica: «Camminare veloce è il modo migliore per resettare la mente, recuperare l’armonia con me stessa, ma anche per fare scoperte mirabolanti. Un giorno, in un filare sento odore di menta. Mi fermo, la scopro lì, tra l’erba che viene rispettata e lasciata crescere nelle vigne. A distanza di mesi, ho ritrovato lo stesso profumo nel vino fatto con le uve di quel cru. Un’emozione che mi ha lasciata senza parole..».
A proposito di emozioni, i figli. […] Valentina vorrebbe entrare in azienda, ma ancora non riesce a dirlo. Dopo la laurea alla Bocconi, è andata a New York per un master in Economia e management, poi a Shanghai. Prima o poi prenderà il posto di sua madre, […]. Quando si incontrano, lavorano insieme: una formidabile coppia di donne langarole, […]. Davide, per parte sua, studia al glorioso Istituto di Enologia di Alba. A chiedergli cosa farà da grande, non ha incertezze: starà a casa a fare il vino, mentre la sorella andrà in giro a raccontarlo, proprio come i genitori. Anna […] Impossibile sentirla lamentarsi, […]. Quando riesce a regalarsi una serata senza impegni, sceglie di stare da sola nella bella casa di Barolo. Si accoccola in poltrona recupera dalla dispensa del ristorante qualche pezzetto di buon formaggio e due grissini. Poi apre una bottiglia di Barolo Sarmassa, «il vino più sensuale del mondo» […].

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Scheda generale del libro: Frammento 1550910