varie, 14 aprile 2012
Rosa Donzelli, 39 anni. Originaria di Napoli, il volto segnato da una vita difficile (nata da una relazione extraconiugale della madre Lucia, che la partorì mentre il marito era in galera, fino a 14 anni fu affidata alle suore), da dieci anni risiedeva nelle Marche a Porto Sant’Elpidio
Rosa Donzelli, 39 anni. Originaria di Napoli, il volto segnato da una vita difficile (nata da una relazione extraconiugale della madre Lucia, che la partorì mentre il marito era in galera, fino a 14 anni fu affidata alle suore), da dieci anni risiedeva nelle Marche a Porto Sant’Elpidio. Separata da un macedone, un figlio di 13 anni affidato alla nonna paterna, negli ultimi tempi s’era fidanzata prima con un marocchino, poi con un pregiudicato pugliese specializzato in rapine e da ultimo con un rumeno molto più giovane di lei. Per tirare a campare di recente s’era trovata un lavoro da cameriera in una trattoria di Lido Tre Archi, il cui titolare la giudicava «precisa, solare, sempre pronta alla battuta, ma solita accompagnarsi a gente poco raccomandabile». Prima ancora aveva fatto la lavapiatti in una pizzeria, dove l’avevano licenziata perché «pur essendo brava e esuberante, spesso mancava senza motivo o arrivava in ritardo». Giorni fa, insieme a un paio di balordi, ebbe l’idea di rapinare una gioielleria di Monte Urbano ma il titolare Francesco Cifola, violentemente percosso col calcio di una pistola e poi incaprettato col nastro adesivo, dopo essersi liberato afferrò la Smith & Wesson che teneva sotto il bancone e sparò contro i rapinatori più colpi di cui uno si conficcò dritto nel cuore della Donzelli (i complici, invece, riuscirono a scappare). Mattina di mercoledì 4 aprile nella gioielleria Cifola di Monte Urano (Urano).