Cinquantamila.it La storia raccontata da Giorgio Dell'Arti

Quando i Colpi (di colore) sono sotto la cintura – È una pratica ormai sdoganata. Non lo fanno solamente le spogliarelliste e le ballerine del Crazy Horse. Oppure Samantha di Sex and the City dopo lo shock dovuto alle prime avvisaglie di incanutimento. A tingersi i peli del pube sono sempre più signore & signorine che amano sorprendere, selezionando tinte inaudite. È così: più dei colori classici coordinati ai capelli - il castano, il biondo, il mogano - imperano sfumature fluorescenti-pop, genere pugno in un occhio. Ne citiamo qualcuna a caso da una paletta cromatica di dodici: fucsia, turchese, giallo, blu sky, rosso magenta, viola, arancio, ciclamino, verde citrone. Non si va dal parrucchiere ma ci si arrangia in casa. Che siano americani o made in Italy, quasi sempre si tratta di kit fai-da-te con tinture dalla formulazione specifica che non brucia e non irrita, non macchia la pelle, non contiene ammoniaca, non è testata sugli animali e dura fino a cinque settimane. Grandi passi avanti ha fatto la chimica applicata all’estetica dai tempi in cui Marilyn Monroe si schiariva, non solo i capelli, con la rude acqua ossigenata. Certo le aziende le studiano tutte: alcuni kit sono completi di formina o stencil, preziosa per il re-styling di una zona spesso, almeno esteticamente, trascurata. Ecco che, dopo la tinta, con lo stampo prescelto si può dare ai peli pubici la forma di un delfino, di un cuore, una torta, un fiocco, una stella, il simbolo della pace. E persino - per chi è in affari - il segno del dollaro. Alla messa in piega si può far precedere un taglio. La cosiddetta brasiliana, cara a Naomi Campbell e a Gwyneth Paltrow, lascia solo una striscia verticale e si ottiene con la cera a caldo. Il taglio Hollywood invece è la rasatura totale, mentre il Tiffany Box è a forma di astuccio di gioielli, più d’effetto se la tinta è celeste chiaro.

LAURA LAURENZI