Viola Giannoli, la Repubblica 12/4/2012, 12 aprile 2012
In 9mila per il test di medicina Roma in tilt, bufera su Alemanno – ROMA - L’Aurelia è un fiume in piena, un’invasione d’auto, moto e studenti con genitori e trolley al seguito
In 9mila per il test di medicina Roma in tilt, bufera su Alemanno – ROMA - L’Aurelia è un fiume in piena, un’invasione d’auto, moto e studenti con genitori e trolley al seguito. Una processione laica che dalle 6 del mattino blocca l’intero quadrante di Roma Nord, fino al primo pomeriggio. Ci si muove a fatica, si avanza a singhiozzo, si parcheggia in doppia fila. La prova scritta di Medicina e chirurgia e Odontoiatria per l’Università Cattolica, per la prima volta ad aprile e per la prima volta all’Ergife Palace hotel sulla via Aurelia, diventa una Via crucis. È stato l’ateneo a decidere di spostarla dalle tensostrutture e dalle aule del Gemelli al mega-albergo, sede tradizionale di concorsi ed esami di Stato. Ma la struttura non ha retto. E alla fine a non passare il test è Roma. In quasi novemila si sono messi in viaggio dal Lazioe dal Sud Italia per sostenere l’esame. Un’unica coda di 22 chilometri incolonnata da Fregene a piazza Irnerio. Un muro di macchine anche sul Raccordo anulare, racconta Luca, diciottenne romano, che ha lasciato l’auto dentro un cancello e si è incamminato a piedi per 5 chilometri. Come Chiara Febbraro, di Orvieto, partita alle6 del mattino da casa, che prima della meta ha abbondato la macchina correndo sul marciapiede per quattro chilometri. E dietro di lei altri cento ragazzi in marcia, quasi fosse una maratona improvvisata su strada. Altri l’hanno parcheggiata, quattro frecce accese, in doppia fila per firmare in tempo la presenza. C’è pure chi come Tommaso Sentinella, un papà di Napoli, ha fatto l’autostop e chi in estremo ritardo, per paura di non farcela, ha chiesto a un motociclista sconosciuto di passaggio di portare il figlio all’Ergife. Già il motorino, l’unico mezzo possibile per raggiungere la sede: un’enorme piazza circondata da stradine chiuse, un imbuto con una sola uscita, nel caos dell’Aurelia. E anche i quiz, centoventi domande a cui rispondere in due ore per conquistare uno dei 300 posti di Medicina o uno dei 25 di Odontoiatria, sono iniziati con estremo ritardo "per dare la possibilità a tutti di partecipare" ha spiegato il preside della Facoltà Rocco Bellantone che aveva inutilmente chiesto di far svolgere il test nei capannoni della Fiera di Roma. L’appello era previsto per le nove, alle 10.30 l’inizio del compito. E invece è slittato tutto a mezzogiorno, un’orae mezzo di ritardo, per terminare poi alle due del pomeriggio creando non pochi disagi per chi ha perso l’aereo del ritorno o come il diciottenne Donato Grezio il treno per Lecce. All’uscita, stessa scena: un esodo di candidati e poi i clacson, le manovre azzardate, gli spintoni tra automobilisti e pedoni pressati dai motori fermi ma accesi. E il diluvio battente che ha creato ancora più disagi. Decine le linee di autobus deviate o con forti rallentamenti per tutta la mattinata tra Primavalle, Pineta Sacchetti, Gregorio VII, Boccea, Baldo degli Ubaldi. A poco o nulla è servita la task force della polizia municipale: 40 agenti a gestire un traffico impazzito, una folla in delirio. «È stata una mattinata da incubo, non posso negare la delusione per come è stata gestita la mobilità, la responsabilità è di chi governa», si è sfogato un papà arrivato dalla Sicilia, anche lui in fila indiana assieme al figlio alla ricerca dell’auto lasciando qualche chilometro più in giù. Increduli perfino gli impiegati dell’Ergife abituati da tanti anni a vedere candidati e concorsi: «Problemi di traffico ce ne sono sempre stati, ma un caos simile mai». A minimizzare ci ha pensato Angelo Giuliani, comandante della municipale che ha spiegato come il dispiegamento massimo di forze "ha evitato il blocco totale della circolazione, cronico durante i test, e garantito il regolare svolgimento della prova all`Ergife». Eppure a molti è sembrato di rivivere l’incubo di Trony, quando in 25mila assediarono il centro commerciale di Ponte Milvio per i maxi sconti. Era l’ottobre dello scorso anno. Lo stesso mese del nubifragio romano: le fogne non tengono, i tombini saltano, il traffico si blocca. Fino al febbraio di quest’anno quando il piano neve fallisce e i fiocchi si trasformano in emergenza. Dal Pd all’Idv a Fli nel Lazio è polemica, Il segretario romano dei democratici Marco Miccoli attacca: «L’esperienza terribile di Trony non ha insegnato nulla ad Alemanno e alla sua giunta. Oggi per i romani un altro bel regalo da parte del sindaco peggiore che la città abbia mai avuto».