Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2012  aprile 12 Giovedì calendario

BANCHE ITALIANE «PIENE» DI BTP

Tra il dicembre 2011 e il febbraio 2012 i titoli di Stato nel portafoglio delle banche residenti in Italia é cresciuto di quasi 58 miliardi, per l’esattezza di 57,719 miliardi, passando da 209,639 miliardi a 267,358 miliardi (erano 237,866 miliardi lo scorso gennaio).
Lo ha reso noto ieri il viceministro dell’Economia, Vittorio Grilli, citando dati Banca d’Italia in risposta a un’interrogazione della Lega nel question time alla Camera. I titoli pubblici in mano alle banche residenti sono saliti da 224,114 a 281,710 miliardi (con valore in gennaio pari a 252,223 miliardi).
Grilli ha sostenuto che gli «incrementi appaiono di entità sensibile, specie se comparati al fatto che nel corso del 2011 si sono registrati, accanto a diminuzioni di consistenze in alcuni periodi, incrementi mensili che non hanno mai superato il massimo di circa 7,5 miliardi per i titoli di Stato e 7,4 per i titoli pubblici».
Il viceministro ha fornito dati provenienti dal Supplemento al Bollettino statistico della Banca d’Italia (Moneta e Banche - 6 aprile 2012 allegato A). Queste statistiche «sono aggiornate al febbraio 2012 e ancora provvisorie». I titoli sono valutati al prezzo di mercato e le variazioni delle consistenze riflettono sia l’andamento dei corsi che gli acquisti netti dei titoli in questione.
Grilli ha rilevato che sulle consistenze di gennaio e febbraio delle banche, relativamente ai titoli di Stato, «potrebbe aver inciso la prima asta della Bce di fine dicembre (LTRO a tre anni all’1% ndr.) ma poco o nulla può aver influito, verosimilmente, la seconda asta che si é svolta nell’ultimo giorno di febbraio».
Resta da vedere se questo tipo di acquisto da parte delle banche residenti in Italia è proseguito in marzo e anche in aprile. L’andamento della prima asta di questo mese dei BoT ieri ha fatto emergere una buona tenuta della domanda. Stando a fonti bene informate, tuttavia, alcune banche italiane avrebbero acquistato BoT nelle ultime aste con il solo obiettivo di impiegare i titoli come garanzia collaterale presso la Bce per ottenere più fondi dall’operazione straordinaria LTRO a tre anni: questo al fine di rimborsare le proprie obbligazioni bancarie in scadenza quest’anno. Se così fosse, queste banche si troverebbero adesso nella condizione di dover effettuare un "roll over" sul collaterale in BoT, rinnovando l’importo di asta in asta: non si tratterebbe, quindi, di domanda genuina.
Le informazioni fornite ieri da Grilli alla Camera sono state sollecitate da un’interrogazione a risposta immediata in Aula di Dozzo e altri esponenti della Lega, che hanno richiamato l’attenzione sulla situazione della finanza pubblica italiana e sul differenziale del rendimento dei titoli di Stato italiani rispetto ad altri titoli.
Nell’interrogazione, Dozzo ho sostenuto che «sarebbe doveroso da parte del Governo monitorare e indirizzare con attenzione il sistema bancario, principale elemento di innesco della crisi internazionale a causa di operazioni su prodotti finanziari ad altissimo rischio, ma anche necessario e indispensabile supporto del sistema produttivo attraverso il credito all’economia reale e alle famiglie».