Stefano Montefiori, Corriere della Sera 12/04/2012, 12 aprile 2012
POLVERIZZARE SARKO. L’ULTIMA MISSIONE DI «ATOMIC ANNE» —
Anne Lauvergeon è la donna che, da consigliera di Mitterrand, mise apposta un errore di ortografia in una relazione per vedere se il presidente li leggeva davvero, quei fogli (la risposta è sì, la relazione tornò indietro con una correzione a penna rossa e la scritta «Oh!»). È la grande — e unica — donna manager francese che dopo Mitterrand ha continuato a frequentare l’Eliseo perché diventata nel frattempo «Atomic Anne», la leader del colosso nucleare Areva. Il presidente Sarkozy non le perdonò mai di avere rifiutato un posto da ministro, e l’anno scorso ha finito con il destituirla per accontentare il rivale Henri Proglio, capo di Edf. Anne se ne è andata con un milione e mezzo di liquidazione, e molti conti da regolare.
La Lauvergeon si definisce come «La femme qui résiste», la donna che ha osato resistere a Sarkozy e al suo «sistema di potere», e oggi racconta nel libro con quel titolo episodi molto imbarazzanti per il capo dello Stato. La scelta di tempo è perfetta: mancano 10 giorni al primo turno delle presidenziali e Sarkozy sembra soffrire una battuta d’arresto nella sua rimonta. Se, come suggeriscono i sondaggi, sarà François Hollande a prendere il potere, con questo libro-manifesto Anne Lauvergeon si candida a un ruolo di primissimo piano, nel nuovo governo o nell’industria di Stato. C’è il racconto di quando Sarkozy si è precipitato in Giappone, in piena crisi di Fukushima, geloso della grande accoglienza riservata alla «tecnica» Lauvergeon. E poi di quando il presidente voleva vendere un reattore nucleare a Gheddafi. «Di solito le imprese sono più spregiudicate mentre i governi usano maggiore prudenza — scrive la Lauvergeon —. Invece, dopo la liberazione delle infermiere bulgare, Sarkozy voleva ricompensare la Libia con un reattore che avrebbe fornito l’energia per la desalinizzazione dell’acqua. Io frenavo, lui ha insistito fino al 2010», cioè solo un anno prima della guerra in Libia. Dopo la vittoria del 2007, Sarkozy la chiamò. «Mi disse "voglio che entri al governo". In quale ministero? "Qualsiasi. Scegli tu". Ma non erano colloqui politici, solo un casting per l’organizzazione di un clan». Negli anni successivi, pur di sloggiare la poco manovrabile Lauvergeon dal posto chiave di capo dell’industria nucleare francese, Sarkozy le propose Air France. «Dissi no perché sapevo tutto di centrali nucleari e niente di aviazione civile. Candidato era già Alexandre de Juniac, un uomo di Sarkozy. Glielo feci notare, lui rispose che "Alexandre è un amico ma non è all’altezza, non sarà mai presidente di Air France. Siamo seri"». E chi c’è oggi a capo di Air France? Alexandre de Juniac. La Lauvergeon liquida poi Proglio come un incompetente arrivista, che gode dei favori di Sarkozy solo per meriti di fedeltà.
«È un regolamento di conti e un’entrata in campagna elettorale per Hollande e contro Sarkozy», ha protestato la portavoce del governo Valérie Pécresse. Non ha tutti i torni. Michel Sapin, braccio destro di Hollande e autore del suo programma economico, ha già chiarito che «se vinciamo, Proglio non potrà restare». La Lauvergeon si è stancata di resistere. Vuole tornare a comandare.
Stefano Montefiori