[R. E.], La Stampa 11/4/2012, 11 aprile 2012
Mps, pressing Consob e Bankitalia - Consob e Bankitalia in pressing su Monte dei Paschi, mentre dai conti della banca emerge una buonuscita da 4 milioni di euro per l’ex dg Antonio Vigni, che si aggiunge ai compensi fissi per 1,4 milioni del 2011 e ai 450mila euro della retribuzione variabile per l’esercizio 2010
Mps, pressing Consob e Bankitalia - Consob e Bankitalia in pressing su Monte dei Paschi, mentre dai conti della banca emerge una buonuscita da 4 milioni di euro per l’ex dg Antonio Vigni, che si aggiunge ai compensi fissi per 1,4 milioni del 2011 e ai 450mila euro della retribuzione variabile per l’esercizio 2010. L’addio di Vigni a Mps, consumato con un accordo consensuale a inizio 2012 nel pieno della bufera finanziaria sul gruppo che ha chiuso l’anno con maxi perdite per 4,69 miliardi di euro, si chiude con una somma totale di 5,8 milioni di euro. Intanto la Fondazione lima ulteriormente la sua quota cedendo sul mercato 10,4 milioni di azioni, pari allo 0,02% del capitale di Mps,(controvalore di 3,3 milioni di euro) e la relazione del collegio dei sindaci in vista dell’assemblea di aprile ricorda come si attenda l’esito di una ispezione di Banca d’Italia. Ancora in corso l’indagine Consob che riguarderebbe però una ordinaria attività per verificare l’applicazione della Mifid alla politica commerciale, alle modalità di prestazione dei servizi di investimento e alla valutazione di adeguatezza delle operazioni disposte dalla clientela. Tornando alla buonuscita di Vigni, la banca rileva come la somma sarebbe stata ben superiore se si fossero applicati i principi del contratto e l’accordo trovato coniuga il contenimento dei costi con «l’ adeguato riconoscimento per l’opera svolta in questi anni alla guida della Banca». Alla direzione generale Vigni era approdato nel 2006 dopo una esperienza ultratrentennale in banca, iniziata a 19 anni, e che si è chiusa al principio del 2012 quando è stato chiamato al suo posto Fabrizio Viola. Leggendo la relazione si legge che al nuovo dg, che sarà anche amministratore delegato, verrà riconosciuta la stessa retribuzione del suo predecessore più un bonus di ingresso di 140mila euro. Il presidente uscente Giuseppe Mussari, che non si è ricandidato per la scadenza di aprile, si ferma per i compensi 2011 a quota 712mila euro, cifra uguale a quella del 2009 quando una delibera dell’assemblea aveva bloccato il compenso su tale soglia. Mussari, da sempre contrario alle stock option, in qualità di presidente Abi peraltro nelle scorse settimane ha chiesto ai top manager dell’industria del settore di non procedere ad aumenti delle loro retribuzioni complessive per il prossimo triennio, e ha più volte lamentato l’allargamento della forbice degli stipendi fra vertici e lavoratori.