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 2012  aprile 11 Mercoledì calendario

Miliardari con le foto dei fatti nostri Il segreto dei 13 apostoli Instagram – Un primo piano romantico (ma anche patetico) della vostra fidanzata

Miliardari con le foto dei fatti nostri Il segreto dei 13 apostoli Instagram – Un primo piano romantico (ma anche patetico) della vostra fidanzata. L’immagine sfuocata del tramonto, ma proprio per questo - secondo voi - più figa. Uno scatto delle scarpe alla moda appena acquistate e della smorfia (di perplessità) del vostro gatto. E ancora, fotografie per lo più inutili e stupide - delle quali, diciamocelo, frega niente a nessuno - fatte con lo smartophone e poi divulgate sui social network grazie aInstagram(la regina delle applicazioni del 2011), perché ormai se non ci si racconta in diretta non si è nessuno e si ha la sensazione di non esistere (come siamo ridotti...). Lo facciamo per gioco e vanità, ma non ci rendiamo conto che dietro ci sta un business mondiale, soldi e interessi a tanti zeri. Come dire, gli affari nostri diventano i loro affari. Già, Instagram. È l’applicazione (gratuita) che permette di scattare fotografie e di metterle on line attraverso Facebook e Twitter, è una grande community, è un social network delle immagini: è stata inventata due anni fa e in pochi mesi ha conquistato 30 milioni di utenti. Il suo funzionamento è semplice semplice. Per condividere quello che si vede in diretta, basta scattare una foto attraverso l’applicazione e poi utilizzare uno dei filtri a disposizione (al momento sono 18). Lo scatto può diventare in bianco e nero, si può illuminare tutto o in parte, si può aggiungere un effetto seppia o vintage, oppure metterci un bordo. Un po’ co - me utilizzare un veloce e agile Photoshop. Instagram, in omaggio alle Polaroid, presenta le fotografie in forma quadrata a differenza del formato solitamente utilizzato dalle fotocamere. Dopo averla modificata, la propria immagine, viene inviata (è compatibile con qualsiasi iPhone, iPad o iPod Touch avente IOS 3.1.2 o superiore e dal 3 aprile è disponibile anche per i dispositivi che supportano Android versione 2.2 e superiori) in rete con un clice può essere commentata, come avviene nei social network: sì, puoi confessare al tuo amico che la nuova fidanzata ha un bel lato B, ma anche che la sua vacanza in barca ti fa invidia o che l’auto appena acquistata non è un granché. L’appli - cazione, insomma, non è che sia una cosa così geniale e rivoluzionaria. Però ha fatto il boom. Instagram è stata sviluppata nel 2010 da due laureati di Stanford, Kevin Systrom e Mike Krieger, e la società che l’ha realizzata, nata solo 15 mesi fa, è minuscola (13 dipendenti compresi i due fondatori), non ha un modello di business e ha un fatturato ridicolo. Eppure questo programmino di fotografie è entrato immediatamente nelle top ten dei social network a più veloce crescita e ora - notizia proprio di questi giorni - è stato compratodaMarkZuckerberg, il fondatore di Facebook. E occhio al prezzo. L’azienda che solo un anno fa era stata valutata 25 milioni di dollari e che in marzo era arrivata a mezzo miliardo, ha avuto un’impen - nata da sballo: la cifra concordata è di un milione di dollari suddivisi tra soldi e azioni! Zuckerberg ha spiegato il suo progetto ai tanti fans e l’idea è quella di integrare il Team di sviluppo di Instagramall’interno di Facebook e supportarlo non solo economicamente, ma anche tecnologicamente ed in fase di sviluppo. E così basta pensare ai numeri per capire che perché gli affari nostri diventano i loro affari. E per realizzare che quello che per noi è un giochinovanitoso (mettere in rete le fotografia della nostra vita) per qualcun altro è un business da favola. Sì, quotidianamente, quandopostiamo il primo piano romantico della fidanzata, l’imma - gine sfuocata del tramonto, le scarpe alla moda appena acquistate e la smorfia vostro gatto, regaliamo ad altri momenti della nostra vita che per lamaggior parte della gente non hanno un grandevalore,ma perqualcunovalgono tanto. Tantissimo. Un miliardo di dollari.