Riccardo Ruggeri, ItaliaOggi 11/4/2012, 11 aprile 2012
Gli esodati, un macigno per Monti – Da anni snobbo l’articolo 18, reperto archeologico del ’68, «santino-diavolo» solo per coloro che nulla sanno della condizione operaia degli anni ’50, nulla di Fiat-OSR (Officina Sussidiaria Ricambi, detta Officina Stella Rossa), che era l’isola di Lipari dei «confinati» Fiom e quindi anche l’incubatrice del futuro articolo 18
Gli esodati, un macigno per Monti – Da anni snobbo l’articolo 18, reperto archeologico del ’68, «santino-diavolo» solo per coloro che nulla sanno della condizione operaia degli anni ’50, nulla di Fiat-OSR (Officina Sussidiaria Ricambi, detta Officina Stella Rossa), che era l’isola di Lipari dei «confinati» Fiom e quindi anche l’incubatrice del futuro articolo 18. Negli anni ’70, però, i rapporti di forza, in officina, si invertirono, il fascismo rosso («compagni che sbagliano») ebbe il sopravvento. Finì a 1-1, ma la «modernizzazione del paese» (con questo termine, allora, si intendeva una radicale ristrutturazione dell’Italia, e quindi anche il ridimensionamento dei dipendenti privati e pubblici) non ci fu. L’art. «18» invece rimase. Da santino-diavolo, diventò totem. Nel suo nome, alcuni magistrati «schierati» fornirono (e forniscono tutt’ora) formidabili alibi a supermanager “inetti”. I potenti, mentre lo criticavano, trovarono le soluzioni per bypassarlo. Le aziende basate su tariffe-commissioni (banche, poste, energia, telecomunicazioni) inventarono infatti il 18 bis. E cioè un «fondo», finanziato sia dai dipendenti (pagati più del mercato), sia dall’azienda (aumentando, all’uopo, commissioni-tariffe che gravano sugli utenti). Gli esuberi, uscivano dall’azienda indenni. Col «fondo» infatti ottenevano una cifra che copriva salario, tasse e contributi Inps necessari per raggiungere l’età della pensione (il famoso «aggancio»). Nel frattempo gli esodati producevano Pil nero. Nacque poi, in aggiunta, anche una nuova (piccola) classe sociale: gli «esodati di Stato», lombrosianamente riconoscibili. I grandi Gruppi industriali non furono da meno, inventarono il 18 tris: per liberarsi degli esuberi, di volta in volta, costringevano, con biechi ricatti sociali, lo Stato a farsi carico dei costi dello «scivolo» (da Alitalia in giù); nel frattempo, anche questi dipendenti «scivolati» producevano Pil nero. Infine, c’era anche il 18 quater che era specifico dello Stato centrale-periferico e delle aziende pubbliche. Una misura geniale, nella sua banalità. A questi enti pubblici, pur avendo enormi esuberi (secondo Brunetta, oltre 300 mila), non serviva alcun «scivolo», perché non c’era nessun «esodato». Anzi, si continuavano a fare, per motivi clientelari, sempre nuove assunzioni, consentendo a tutti di restare abbarbicati al mitico libro paga dello Stato che è sinora stato senza fondo. Ma adesso sempre meno. A questo punto, arrivano Monti-Fornero, fanno quattro conti (vedremo quanto sbagliati) e portano, senza pensarci troppo e con grande decisionismo, il limite pensionistico a 67 anni. Non s’accorgono delle implicazioni occulte. Segano risolutamente i rami (18 bis-tris) sui quali sono seduti, stile Winnie the Pooh. Non s’accorgono neppure degli «esodati» di ultima generazione. Quando li scoprono, restano terrorizzati. Fanno capire, per guadagnare tempo, che ci sarà «scivolo per tutti», ri-rimodificano l’articolo 18. Ma appena gli imprenditori scopriranno il trucco (come già hanno fatto Financial Times e Wall Street Journal, pensa tu), le reazioni saranno facilmente prevedibili: all’ingresso non rinnoveranno i contratti a termine, all’uscita pretenderanno «scivolo per tutti». Una curiosità: se Marchionne dovesse fare ciò che ha anticipato nell’intervista a Massimo Mucchetti sul Corriere della sera , cioè chiudere due stabilimenti in Italia, cosa succederà? Ricordiamo che ogni esubero dell’auto dev’essere moltiplicato per un coefficiente 4,5 per tener conto dell’indotto. Al solito, i potenti se la caveranno. Chi ci perderà? Ovvio, i piccoli imprenditori. Nel frattempo, il ministro Giampaolo Di Paola si è inventato un esercito (senz’armi) unico al mondo: 40 mila «ufficiali-sottufficiali esodati» (da tempo i soldati non ci sono più. E anche i caporali sono pochi). Almeno, il ministro della difesa si sarà reso conto di aver creato un «precedente»? Non mi pare proprio. Col nuovo «scivolo 2.0» che sta sbocciando, avremo una popolazione imponente di esodati di Stato (che dovranno affrontare, senza tutele particolari, il gap 55-67 anni). Nasceranno così, inevitabilmente, sindacati per rappresentarli, sociologi per studiarli, preti di strada per confortarli, conduttori tv per eccitarli. Nel frattempo, i Professori saranno soggetti all’implacabile «regola dei 18 mesi» (ne restano loro ancora solo 12). Questa regola è stata enunciata dal professor Erik Jones (Hopkins University). Dice: «Il livello di sopportazione dei cittadini, prima di esplodere violentemente, quando le politiche sociali sono percepite come eccessivamente vessatorie, è assorbibile solo se gli svantaggi cambiano segno nell’arco di 18 mesi». Dopo questa folle cavalcata nel mondo dell’intellighenzia, mi rilasso tornando in cucina. Penso che le versioni (vecchia-nuova) del «18» siano assimilabili alla «milanese sbagliata» di cui si vanta Carlo Cracco (a «cottura duale»), da un lato la «panatura croccante», dall’altro «fettina cruda» (40 euro, grattatina di scorza di limone compresa). Da gourmet dilettante mi chiedo: ci sarà mica caos in cucina?