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 2012  aprile 10 Martedì calendario

"Io, inseminatore seriale per generosità ho fatto diventare madri ottantatrè donne" – BERLINo - Si chiama Ed Houben, è olandese, ha 42 anni, vive nella prospera Maastricht

"Io, inseminatore seriale per generosità ho fatto diventare madri ottantatrè donne" – BERLINo - Si chiama Ed Houben, è olandese, ha 42 anni, vive nella prospera Maastricht. Ha un lavoro stabile, una fidanzata - una graziosa giovane spagnola - ma non gli basta per essere felice. Così ha trovato un´altra via, quasi una missione: regalare figli a donne che li desiderano, e non riescono ad averli perché vivono da sole, o perché il loro marito o compagno è sterile. È l´altro volto dell´inseminazione: naturale, non artificiale. La cerchi su Internet, e trovi Ed (www.edhouben.eu), e altri inseminatori seriali come lui. Non chiedono soldi, solo le spese di viaggio se devono spostarsi. Fanno l´amore con le donne che li hanno ingaggiati per fecondarle. Ed ha 82 figli sparsi per il mondo, l´83° sta per nascere: di ognuno conosce il nome, salvo che le madri non lo abbiano informato. A tutti, se le madri accettano, spedisce regali di compleanno. "Inseminazione donogena", si chiama la vocazione scelta da Ed come seconda vita. Insomma, non esistono solo i serial killer, bensì anche gli inseminatori seriali. Ed ha cominciato a 29 anni. Spinto dalla voglia di dare la vita e realtà di famiglia o di madre felice a chi altrimenti non può costruirsela da sola. Perché una donna e sola e non trova Mr perfect, perché è lesbica, perché il marito è sterile. Poco fa, è venuto a Berlino con un low-cost da Maastricht, ha raggiunto in metro la casa di Pia, 40enne plurilaureata, sola, presa dalla voglia di figli prima che sia troppo tardi. La cosa più naturale del mondo l´hanno fatta più volte, per due giorni. L´ultima volta prima che lui dovesse correre all´aeroporto per il low-cost di ritorno. «Sei un po´ maschilista ma questa vocazione di dar bambini a tutte ti rende interessante», gli dice la fidanzatina spagnola. Ha conosciuto anche lei così, all´inizio era una "Wunschmama", un´aspirante mamma. Ma lei non è ancora riuscito a fecondarla. Der Spiegel ieri ha narrato la storia straordinaria di Ed, "il buon inseminatore seriale". Ha avuto un´infanzia dura, il padre sparito, un fratello morto. Cominciò a voler sentirsi utile donando il seme alle banche dello sperma, ma non gli bastava. Ogni mese presta i suoi servizi a 10-15 donne. Non chiede un soldo, è diverso dalle banche dello sperma che presentano conti dai 3000 ai 4000 euro per ogni singolo tentativo. Ed offre garanzie: certificati medici di ogni analisi sanguigna a posto, attestati che non si droga, non è positivo all´Hiv, né epatite, né sifilide. Si garantisce solo in parte, Ed il seriale della vita: conclude contratti ufficiosi, impegni delle donne da lui fecondate a non chiedergli alimenti né altri sostegni economici. Ma simili contratti, in molti paesi - a cominciare dalla Germania - sono giuridicamente nulli. Ed attira consensi, ma anche proteste: siti online chiedono di fermarlo, perché senza i controlli sull´assenza di legami parentali anche remoti, scrivono, si rischia per colpa sua un disastro genetico. I primi contatti con le donne che vogliono farsi fecondare avvengono con lunghe email. Ed ogni volta è amoroso, premuroso, dolce. A casa su un e-book ha le foto dei suoi 82 figli sparsi per il mondo, ricorda ogni nome: Doris, Elias, Emily, Finn… ha dato figli anche a coppie lesbiche. A Natale, riceve tanti auguri con le foto dei suoi figli estranei cresciuti. Una donna gli ha appena chiesto di dare a Max, il figlio n. 59, un fratello minore. Stanno per incontrarsi di nuovo. La guerra alla solitudine delle madri mancate si combatte anche così, nel cuore del ricco ma freddo Centro Europa.