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 2012  aprile 10 Martedì calendario

LA FIABA DI GIO’, IL RITORNO DELLA RONDINE ALL’ELBA DOO 15 MILA CHILOMETRI

Sembra una fiaba per bambini. Dove tutto finisce bene e tutti piangono di felicità. In questo caso la felicità per il ritorno di Giò, maschio di rondine. Per la sesta volta ha sorvolato 15 mila chilometri di deserto e oceani e ha ritrovato il suo nido sotto la veranda di un bar di Pomonte, piccolo villaggio bianco di origine corsa, isola d’Elba. Il bar Katiuscia, nome dato alla compagna di Giò. Ribattezzato così in onore del proprietario del locale, Giovanni.
Il Giò con le ali è un volatile da record. Sei ritorni nello stesso luogo sono un traguardo considerato eccezionale dagli ornitologi. Racconta con emozione Francesco Mezzatesta, fondatore della Lipu (lega italiana protezioni uccelli), naturalista e medico, che aspettava con ansia di veder comparire l’amico piumato: «Una storia straordinaria, non mi era mai capitato. Tutti i migratori sono fedeli al nido dove poi si riproducono. Ma in questo caso siamo andati oltre le attese. Temevamo che non ci fosse più speranza di riascoltare lo squittio della coppia perché i pericoli del volo sono infiniti. Basta una tempesta per decimarli. Ora a Pomonte siamo in festa».
Giò è arrivato il pomeriggio di Pasqua, aiutato dalle correnti della perturbazione fredda che in questi giorni sta tartassando l’Italia. Ha compiuto un giro di saluto all’interno del bar. Poi si è addormentato nel nido, per marcare il territorio. Giovanni e Lia, sua moglie, hanno pianto di gioia. A momenti, se tutto va bene, dovrebbe raggiungerlo Katiuscia, secondo gli schemi che prevedono l’avanscoperta del maschio. Si riposeranno qualche settimana. Poi comincerà il corteggiamento. Previste un paio di covate a stagione. Mezzatesta esalta le doti delle rondini, preziose per la salute di uomo e ambiente: «Sono capaci di mangiare seimila insetti al giorno. Ci proteggono dalle zanzare».
Margherita De Bac