Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2012  aprile 10 Martedì calendario

LA GDF: NEL 2011 VIOLAZIONI AUMENTATE DI UN QUINTO


Nel 2011 le violazioni riscontrate dalla Guardia di finanza nel settore dei giochi sono aumentate del 20 per cento. È uno dei dati che emerge dall’ultimo rapporto messo a punto dal Comando generale delle Fiamme gialle, da cui si evidenzia poi che l’illegalità nel mondo del gaming è ancora forte e si sta spostando dall’offerta "terrestre" a quella online.
Andando nello specifico, lo scorso anno gli interventi sono cresciuti quasi del 19% passando dai 6.095 effettuati nel 2010 ai 7.236 del 2011. Nel 4,32% dei casi sono emerse pesanti irregolarità da cui le Fiamme gialle hanno riscontrato 7.504 violazioni contro le 6.295 del 2010 e hanno sequestrato 3.933 apparecchi da divertimento e intrattenimento pari quasi al 5% in più rispetto sempre al 2010. In flessione di circa il 20%, invece, i sequestri di punti clandestini di raccolta delle scommesse scesi dai 1.918 sequestri operati due anni fa ai 1.549 effettuati nel 2011. Gli interventi sul territorio spaziano su tutta la penisola. Il più eclatante è quello di Reggio Calabria che ha portato all’arresto del cosiddetto "re dei videopoker": manomettendo le new slot in modo tale che non trasmettessero le informazioni ai Monopoli, era riuscito ad occultare al Fisco incassi per 7,7 milioni. Ad Andria le Fiamme gialle hanno scovato e sequestrato 106 videopoker clonati e comandati a distanza per raggirare il Fisco. Il 24 febbraio, invece, la Gdf, su segnalazione di familiari di giocatori accaniti, ha scoperto in 12 sale di Ostia oltre 40 postazioni telematiche collegate a siti internet esteri non autorizzati. Al Nord, a Bassano del Grappa, la Gdf ha chiuso, sempre a febbraio, alla chiusura della sala giochi di un cinese che offriva giochi illegali come poker e black jack. Ma l’illegalità nel mondo del gioco non si limita all’evasione fiscale. Il riciclaggio e le frodi la fanno da padrone. A preoccupare ancora di più è il gioco online. E questo soprattutto alla luce delle nuove modalità di gioco, come il poker cash.
Nelle istruzioni operative diramate dal Comando generale delle Fiamme gialle viene sottolineato come gli spazi virtuali messi a disposizione dal Web abbiano ormai consentito una più larga diffusione di fenomeni illeciti con il proliferare di siti illegali. Siti che, come sottolinea la nota della Gdf, si propongono come veri e propri casinò virtuali consentendo agli utenti di accedere a modalità di gioco non autorizzate. Dal canto loro i Monopoli stanno conducendo una forte azione di repressione contro i siti illegali, tanto da averne oscurati quasi 4.000. Nella sua azione trasversale di contrasto alle differenti forme di illegalità, la Gdf mette in luce anche i fenomeni illeciti sulle piattaforme di gioco autorizzate. Si tratta sempre più spesso di accordi clandestini tra gli utenti del poker online, che portano alla truffa e spesso al riciclaggio di denaro. C’è il "signalling", ad esempio, che prevede lo scambio di informazioni tra complici; si abbandona il piatto poiché le carte che si attendono sono già in possesso di complici seduti allo stesso tavolo e collegati in tempo reale. C’è il "soft play", o gioco "molle", in cui i complici che partecipano al torneo di poker non rilanciano, anche se le situazioni lo meriterebbero, con l’obiettivo di partecipare il più a lungo possibile alla partita ed eventualmente spartirsi il premio del torneo.
C’è il cosiddetto "whipsaving", ovvero una serie di lanci e rilanci tali da spaventare gli avversari. Oppure il "dumping", cioè quando un complice presta le sue chips al compare così che questo possa giocare più forte. Infine, tra le frodi più ricorrenti registrate dalle Fiamme gialle e questa volta compiute ai danni dei gestori del gioco via web è in aumento il fenomeno del "chargerback" che consiste nel disconoscimento della operazione di gioco compiuta a fronte della quale viene richiesto uno storno delle somme impiegate. Disconoscimento che spesso è motivato con il furto o la clonazione della carta di credito.