Francesco Saverio Alonzo, La Stampa 8/4/2012, 8 aprile 2012
Breivik, in sua «difesa» tre terroristi islamici - Sembra un paradosso, ma gli avvocati di Anders Behring Breivik, il pluriomicida che nel luglio del 2011 uccise 77 persone, intendono convocare quali testimoni «a favore» dell’imputato tre noti terroristi slamici: Mulla Krekar, Arfan Bhatti e Moyeldeen Mohammad
Breivik, in sua «difesa» tre terroristi islamici - Sembra un paradosso, ma gli avvocati di Anders Behring Breivik, il pluriomicida che nel luglio del 2011 uccise 77 persone, intendono convocare quali testimoni «a favore» dell’imputato tre noti terroristi slamici: Mulla Krekar, Arfan Bhatti e Moyeldeen Mohammad. Serviranno a dimostrare che è realmente in corso una guerra fra il Cristianesimo e l’Islam e che pertanto le teorie descritte da Breivik nel suo «manifesto ideologico» sono fondate. Questa mossa, apparentemente spregiudicata, servirebbe a provare che Breivik non era affetto da turbe psichiche quando commise la strage, bensì perfettamente cosciente di agire secondo una sua convinzione basata sul pericolo che l’Islam rappresenta per l’Europa. Di solito gli avvocati sostengono che il loro cliente ha agito in preda ad una turba psichica, ma Anders Behring Breivik ha contestato il referto di due psichiatri legali che, stilando la loro relazione, lo avevano definito sofferente di paranoia schizofrenica. Questa conclusione era stata criticata da altri psichiatri e pertanto è stato ordinato un ulteriore esame dello stato psicologico di Breivik il cui risultato dovrebbe essere pubblicato il 10 aprile. Se ritenuto infermo di mente, Breivik, secondo una legge recentemente approvata ad hoc, sarebbe rinchiuso a vita in un manicomio criminale, mentre, risultando cosciente delle proprie azioni, potrebbe, dopo un certo numero di anni in carcere, essere rimesso in libertà.