Rolla Scolari, il Giornale 8/4/2012, 8 aprile 2012
INTERVISTE PARALLELE
La première dame e l’aspirante si confessano -
Sono belle, rampanti, realizzate madri in carriera. Il potere non le spaventa, non le cambia. Per loro, vivere all’Eliseo non significa essere diverse dagli altri. L’elezione presidenziale francese si avvicina e la gara si fa un po’ più all’americana. Nel mondo della politica francese, il passato non ha mai riservato spazio e grande curiosità alle potenziali First Lady. Ma quest’anno, la bella e chiacchierata Carla Bruni si trova sulle pagine di giornali e riviste confrontata e paragonata alla tosta Valérie Trierweiler, giornalista compagna di François Hollande.
«Duello tra dame», titola la rivista Nouvel Observateur , spiegando come la variabile femminile, un tempo ignorata nelle elezioni presidenziali, sia entrata nel cuore della campagna. E c’è chi si chiede se, facendo finta di niente e dichiarandosi ignoranti di politica, le due dame non siano in realtà intente a farla, la politica.
«Restare al proprio posto è molto importante soprattutto quando questo posto è invisibile », dice Carla in un’intervista al Nouvel Observateur .
«Sono una spettatrice coinvolta. Mi piace rimanere dietro le quinte a guardare quello che accade », spiega a Libération Valérie, criticata per avere un ufficio nel quartier generale della campagna di Hollande. Messe a confronto, le interviste alle compagne dei candidati all’Eliseo raccontano due donne che insistono sulla loro estraneità al mondo della politica. Ma Carla e Valérie appaiono a molti, quasi tutti gli eventi della campagna elettorale dei loro uomini.
I mass media hanno immortalato il «primo bacio» tra Hollande e Trierweiler il giorno della vittoria del socialista alle primarie del suo partito e gli innumerevoli abbracci e momenti familiari tra Sarkozy e Bruni al termine di discorsi elettorali o trasmissioni televisive. Le signore però negano di svolgere ruoli politici.
Paris Match
ha definito Trierweiler l’«atout charme» di Hollande. Eppure la giornalista politica, che conosce bene il mondo dei partiti e delle cancellerie di Francia, dice di non essere «una donna politica. Non è il mio ruolo e non ne sarei cap ace. Quello di giorn alista è un altro mestiere». Le sue apparizioni in campagna elettorale sono da lei classificate come pure invasioni di campo di una fidanzata dedita e apprensiva: «Controllo che il suo cappotto e la sua sciarpa non siano troppo lontani, gestisco il tè e le pasticche per la gola: piccole cose per mettere un po’ di dolcezza in questa difficile campagna ».
E Carla segue il marito in campagna elettorale per un solo motivo: «Altrimenti non lo vedo più. Dal punto di vista della tenerezza e dell’amore, è importante». Anche lei però preferisce stare lontana dalla politica. Divide il suo tempo tra concerti di Bob Dylan e tribune elettorali, pensa al suo prossimo album e non alle strategie per la rielezione del marito. «Non ho le competenze per giudicare tutto questo. Spesso quando Nicolas mi dice: “Annuncerò questo, che ne pensi?”, sono incapace di dargli un consiglio. Ha proprio trovato l’animale più apolitico che ci sia”».
E se si aprissero per la prima o la seconda volta le porte dell’Eliseo, le signore non si monterebbero la testa. Per Valérie, la normalità sarà difesa dallasua esperienza lavorativa: «Il mio lavoro da giornalista mi protegge.L’Eliseo? Ci andavo già sotto Mitterrand. I miei reportage mi hanno già portato alla Casa Bianca, al Cremlino, e anche al palazzo imperiale di Tokio. (...) Le sirene del potere non mi affascinano ».
Per Carla, tra le passerelle, i palchi,l’Eliseo e qualche trucco fantasioso, la vita sotto i riflettori ormai è normalità. «Se non avessi avuto l’esperienza dell’esposizione mediatica,sarebbe stato più duro. La notorietà non mi pesa.
Poi mi travesto, nel senso proprio e figurato. Con una parrucca nessuno mi riconosce in metropolitana ».
Valérie rassicura i francesi, quelli che ogni giorno passano due ore in metro per arrivare in ufficio, quelli con quattro figli e 60 metri quadrati in banlieue, gli altricon il mutuo e le camicie da portare in lavanderia e il bollo dell’automobile scaduto: «Se François sarà eletto, sarò l’esperta di vita quotidiana, voglio che la nostra vita resti quella di tutti i francesi».
Carla, tirando fuori le sue radici italiane, qualche settimana fa ha dichiarato che, nonostante l’Eliseo «siamo persone modeste, anche noi mangiamo la pasta».