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 2012  aprile 08 Domenica calendario

“Sin.pa.”, il sindacato dei misteri - Davanti c’è una pizzeria, la Cantalupa - che è pure il nome di questo quartiere della periferia sud di Milano -, di fianco un albergo, l’Hotel Alga, appena più in là l’autostrada per Genova

“Sin.pa.”, il sindacato dei misteri - Davanti c’è una pizzeria, la Cantalupa - che è pure il nome di questo quartiere della periferia sud di Milano -, di fianco un albergo, l’Hotel Alga, appena più in là l’autostrada per Genova. Quattro vetrine in via del Mare 95, una casella per la posta con scritto, col pennarello, Sin.pa e più sotto, semplicemente, «Rosa Angela Mauro», quella che Umberto Bossi ha sempre chiamato «la Rosi». La sede del Sindacato padano è tutta qui. L’altra via Bellerio, se vogliamo, scandalo dentro lo scandalo fatto di soldi che vanno e vengono, di bonifici e di Cerchio magico. Protagonista, lei, la Rosi Mauro, che del Sin.pa è il segretario generale. Dalla colonne della Padania minaccia sfracelli contro quelli che «mi stanno infamando». Dice: «Io mi chiamo Rosi Mauro, rappresento il Sindacato Padano. Vogliamo parlare di questo, per favore?». Parliamo allora del grande mistero del Sin.pa: gli iscritti. Chi li ha visti? Quanti sono? Nel 2006 una cifra la diedero, in un’interrogazione parlamentare, Roberto Cota, attuale governatore del Piemonte, e Lorenzo Bodega: «oltre 350 mila». Chissà quanti saranno cinque anni dopo. La Mauro, recentemente, a una giornalista Rai de «L’ultima parola» ha corretto il tiro. «Sono 250 mila iscritti in tutto il Nord». Le cifre, come si vede, ballano, talvolta anche la matematica diventa opinione. Ma neppure in via Bellerio ci credono. L’ex tesoriere Francesco Belsito e la dirigente amministrativa del Carroccio, Nadia Dagrada, intercettati mentre discettano dei bilanci del Sin.pa («voglio vedere gli estratti conti del sindacato padano, cosa succede», «secondo me gli viene un infarto», «ah beh per forza, non sono usati per il sindacato, quindi») ironizzano sui tesserati: «C’avevamo quei settemila iscritti no?», risata sarcastica. «Secondo me saranno... boh?». «Pochi». Pochi. Eppure, con quei pochi, nel 2005 il Sin.pa conquista perfino uno strapuntino al Cnel, perso un anno più tardi a seguito a un ricorso al Tar del Lazio, vinto dalla Cgil. Proprio di questo Cota e Bodega si lagnavano nell’interrogazione, a cui il ministro rispose che non era «verosimile» attribuire al Sin.pa «la consistenza associativa riferita dall’interrogante». Punto e stop. Aveva ragione la Cgil. Pensare che la Mauro e Susanna Camusso hanno una cosa in comune: entrambe sono partite dai metalmeccanici della Uil. La Mauro vi approda notata dal segretario milanese della Uilm, Sandro Venturoli. Un passaggio al settore del commercio, poi l’incontro con Bossi, le estati all’hotel Mirella di Ponte di Legno, le sgomitate nella Lega. Bossi la piazza al Sal, sindacato autonomista lombardo, guidato da Antonio Magri, con cui fonda il Sin.pa, anno 1990. Chiaro che comanderà lei. L’importante è che nessuno conosca i veri numeri della sua creatura. E allora niente candidature per le Rsu del pubblico impiego,dopotutto troppo romanocentrico. «Nemmeno si presentano per i consigli delle camere di Commercio, né a Milano né altrove, perché le norme impongono la comunicazione dell’elenco degli iscritti», nota Walter Galbusera, a capo della Uil lombarda. A comunicati roboanti (del tipo: «Grazie alle nostre richieste, Sea ha accettato di introdurre...») spesso corrisponde ben poco, anche quando la società, come quella che gestisce gli aeroporti milanesi, è in odor di leghismo. Ma anche qui, «su 4 mila e passa lavoratori gli iscritti al Sin.pa sono una trentina. Nessuno s’è candidato alla Rsu. Sono ben accettati ai tavoli, ma in fondo trattati come dei Panda, comunicati come questi fanno ridere...», dice un sindacalista che conosce bene la situazione. Del resto, sottolinea Roberto Benaglia, segretario regionale lombardo della Cisl, «anche chi vota Lega non ha mai confuso la politica con il sindacato». L’onda elettorale non arriva a lambire via del Mare. Casomai arriva l’onda del Lago di Como, con la «Batelada» annuale organizzata dal Sin.pa, in occasione del primo maggio: per la gita in barca con la Mauro fan 35 euro, pranzo incluso, sotto i 12 anni è gratis. Così almeno fino all’anno scorso. Quest’anno, chissà. Per i dettagli si consiglia la lettura di «SinPa informa», l’organo ufficiale. Ogni pagina una foto della Rosi Mauro. Si raccontano le epiche battaglie per i 7 lavoratori iscritti padani licenziati dalla «Milano Servizi» di Dolcè. Si sbandierano le (poche) Rsu in cui l’associazione leghista riesce a entrare. Si racconta dei ricorsi contro il rifiuto delle aziende di trattenere dallo stipendio e versare la quota al sindacato padano, a cominciare dalle Poste. A proposito, il costo annuale di tesseramento è di 135 euro per i dipendenti e 31 per i pensionati (16 per chi ha la minima). Ma quanti l’hanno pagato? Mistero.