Paolo Siepi, ItaliaOggi 7/4/2012, 7 aprile 2012
Periscopio – Spero proprio che il proporzionale non veda mai la luce. Noi del Pdl eravamo per il maggioritario
Periscopio – Spero proprio che il proporzionale non veda mai la luce. Noi del Pdl eravamo per il maggioritario. Mammamia, abbiamo fallito la rivoluzione liberale per colpa di Tremonti e di Bossi (e quella litigata assurda con Fini) ma non può finire così. Giancarlo Galan ex governatore del Veneto. Corsera. L’Europa reagisce solo sotto il pungolo dei mercati in fibrillazione. Pensiamo alle riforme, ritocchiamo le pensioni solo quando siamo a un orlo dall’abisso. Ma la sfida per la competizione globale non si soddisfa con provvedimenti casuali. Occorrono riforme strutturali e mantenute. Se l’età per la pensione deve essere 67 anni, allora non si può andare in pensione a 65. Punto. La forza della Germania è avere fatto riforme dolorose già con il cancelliere Schroeder. Oggi raccolgono i frutti. Lorenzo Bini Smaghi, già nel vertice della Bce. La Stampa. Oggi per capire l’arte bisognerebbe frequentare altre mete, non solo New York e Berlino, ma anche Istanbul, il Messico e l’Estremo oriente. Se l’Italia, da questi giri, risulta esclusa, bisogna interrogarsi sulla crisi dell’intero nostro sistema, di cui l’arte è solo una conseguenza. Luca Beatrice. Il Giornale. L’Italia è una repubblica fondata su qualcosa. Nell’attesa che questo qualcosa si riveli, chi può, lavora per capirlo. Massimo Bucchi. il venerdì. Chiunque pronunci la parola «imbecille» è certissimo di non esserlo. Gesualdo Bufalino, Bluff di parole. Garzanti. Si sta sempre aspettando. Qui si aspetta sempre qualche cosa. Da quando sono partito non ho fatto altro che aspettare. Avevi ragione tu quando scrivevi che da questa campagna saremmo tornati più pazienti. Paolo Caccia Dominioni, Ascari K7. Longanesi. Non da meno fu il progetto di Michela Brambilla dal titolo «Turismo a 4 zampe». Dopo qualche mese si capì che era il caso di cambiargli il nome. Non tutte fanno carriera andando in vacanza a Villa Certosa. Nicola Baldoni. Misfatto. Nel 1969 la Nasa conquistò la Luna grazie a una formidabile organizzazione tecnologica. I tre astronauti a bordo dell’Apollo erano dei replicanti, ben addestrati, delle cavie sostituibili. Quando Neil Armstrong mise il piede sulla crosta del nostro satellite disse: «Questo è un piccolo passo per un uomo, ma un grande passo per l’umanità». La frase gliel’aveva scritta l’Ufficio stampa della Nasa. Valeva la pena andare fin lassù e, invece di esprimere le proprie emozioni, dire una simile stronzata? Massimo Fini. Il Fatto. Matilde sedette mentre Giovanni detto Cane lavorava per accendere il fuoco sfregando due bastoncini sul camino, accanto alla stoppa asciutta. Dopo un poco, il buio si punteggiò di scintille e un buon odore di fieno bruciato annunciò il fuoco. Giuseppe Pederiali, Padania felix. Edizioni Diabasis. Oggi la dieta torna ad assumere il suo significato originario, che è quello di forma di vita. Diaita per i Greci, significava proprio regola di vita. E l’antica sobrietà di olio, pane e vino, elementi sacri della civiltà mediterranea, diventa il simbolo di una moderna abbondanza frugale. E quel che sembra un ritorno al passato si fa annuncio del futuro. Marino Niola. il venerdì. C’è stato un periodo in cui la scienza, la tecnica, la ragione, la giustizia, la democrazia e l’uguaglianza avanzavano assieme. Oggi non è più così. La scienza si sviluppa a una velocità senza precedenti, che non lascia il tempo alla società di elaborare un pensiero capace di accompagnarla. Edgar Morin, sociologo francese. il venerdì. Una parte della Campania, della Sicilia e della Sardegna, e tutta l’intera Calabria sembrano escluse dalla produzione dei beni. Due terzi del paese producono ormai quasi tutto, e possono mantenere decorosamente questo terzo residuo che non produce quasi niente, nemmeno più l’olio e le arance. Saverio Vertone, Viaggi in Italia. Rizzoli. Vidi Roma per la prima volta nel 1956. Quella sera d’estate, davanti alla grande statua di Marco Aurelio, fui colpito dalla sensazione che la Roma che avevo davanti ai miei occhi fosse la Roma che era sempre stata. Quel senso di continuità è stato interrotto dal respiro folle e corrosivo del nostri secolo, specialmente la seconda metà del ’900. Robert Huges, Rome. Knops.