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 2012  aprile 06 Venerdì calendario

AUTO E AFFITTI PAGHERANNO LA RIFORMA


ROMA. Una nuova raffica di misure fiscali, con casa e auto che tornano nel mirino per finanziare i costi della riforma del mercato del lavoro. Dopo le maxi-manovre del 2011, che nella loro proiezione al 2014 valgono 81,2 miliardi, per due terzi concentrati sulle maggiori entrate, ora si torna a battere sull’antico e mai dismesso tasto del ritocco di imposte e contributi. E la pressione fiscale si avvia a centrare il record storico del 45% del Pil.
Alla fine, dopo settimane di annunci e ritocchi dell’ultim’ora alla ricerca delle possibili soluzioni, il testo del disegno di legge sul lavoro che affronta l’esame da parte del Senato fissa nel dettaglio le modalità di copertura. Si tratta di 1,7 miliardi nel 2013, che salgono a circa 3 miliardi nel 2014 per attestarsi poi in un range tra i 2 e i 2,5 miliardi negli anni successivi. Ed ecco le misure. La prima riguarda la casa. Con esclusione dei proprietari di immobili che hanno optato per la cedolare secca, viene ridotto dal 10 al 5% lo sconto forfettario oggi previsto per quanti dichiarano con l’Irpef i redditi che derivano dalla locazione di immobili. In tal modo, l’imponibile su cui si applica l’imposta aumenta di 10 punti percentuali, con effetti di maggior gettito pari a 627,1 milioni nel 2014 e 365,2 milioni nel 2015.
Modifiche in arrivo anche per quel che riguarda le auto aziendali, attraverso la riduzione dal 90 al 70% per i mezzi in uso promiscuo concessi ai dipendenti, mentre per professionisti, artigiani e commercianti lo sconto fiscale per i mezzi utilizzati per l’esercizio di impresa scende dal 40 al 27,5 per cento. Dal 2013 si incasseranno in tal modo 801 milioni in più, che salgono a 1 miliardo nel 2014 e nel 2015.
Dal 1° luglio 2013 l’addizionale comunale sui diritti d’imbarco dei passeggeri, applicati sui biglietti aerei (istituita con la Finanziaria del 2004), sarà maggiorata di ulteriori 2 euro a passeggero imbarcato, raggiungendo così i 5 euro. Maggior gettito previsto: 64,7 milioni nel 2013, 129,4 nel 2014 e 129,4 nel 2014. Stime effettuate sulle partenze del 2009: 28 milioni per i voli nazionali, 36,7 milioni per quelli internazionali.
Infine tra le modalità di copertura previste dal disegno di legge compare la norma in base alla quale la deducibilità dei contributi sanitari obbligatori per l’assistenza erogata nell’ambito del servizio sanitario, versati con il premio di assicurazione di responsabilità civile per i veicoli, si applicherà solo agli importi superiori ai 40 euro. Al momento è prevista invece la deducibilità totale. La stretta propizierà un maggior gettito di 172,4 milioni nel 2013 e 101 milioni nel 2014.
Quanto alle spese di funzionamento di Inps e Inail, si agirà attraverso la riduzione del contributo erogato dallo Stato, quantificata in 18 milioni per l’Inail e 72 milioni per l’Inps. Misure di razionalizzazione sono previste anche per i Monopoli di Stato, attraverso un taglio delle spese per 10 milioni da versare all’entrata del bilancio dello Stato.
Il quadro degli effetti finanziari complessivi del provvedimento comprende l’addizionale contributiva dell’1,4% per i lavoratori assunti a tempo determinato, che comporterà un aumento di 611 milioni delle entrate nel 2013, per raggiungere i 734 milioni nel 2021. Misura che punta a disincentivare il ricorso a questa tipologia contrattuale, all’interno di un testo che privilegia il contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato come la «forma comune di rapporto di lavoro».
Il prospetto di sintesi della relazione tecnica fissa, in termini di saldo netto da finanziare, i maggiori oneri dell’intero provvedimento in 1,71 miliardi nel 2013, 2,92 miliardi nel 2014, e 2,5 miliardi l’anno successivo. Nel 2016 si passa a un totale di 2,48 miliardi che scendono nel 2017 a 2 miliardi per poi risalire a 2,1 miliardi nel 2018. Più o meno la stessa stima per il biennio successivo, per chiudere con i 2,22 miliardi del 2021.
Le risorse saranno in gran parte assorbite dalla spesa per gli ammortizzatori. Che passerà dai 2,7 miliardi (di cui 500 milioni per la contribuzione figurativa) del 2013 ai 3,6 del 2015 passando per un picco di oltre 4 miliardi nel 2014. Una parte sarà coperta con l’aggravio contributivo sulle imprese (854 milioni l’anno prossimo che 12 mesi dopo diventeranno 1,3 miliardi); un’altra con l’aumento delle aliquote sui lavoratori subordinati (280 milioni nel 2013 che nel 2015 diventano 697). Il resto arriverà dalle nuove fonti di finanziamento riassunte in precedenza.
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