N.SUN., Libero 6/4/2012, 6 aprile 2012
La Borsa scommette su un contropatto in Rcs - La Borsa ci crede. Una bella battaglia a colpi di scalata e contro scalata per conquistare il Corriere della Sera
La Borsa scommette su un contropatto in Rcs - La Borsa ci crede. Una bella battaglia a colpi di scalata e contro scalata per conquistare il Corriere della Sera. Ieri Rcs solo per un soffio ha mancato il record come miglior titolo del listino. Ha guadagnato comunque il 20,8% con ripetute sospensioni per raffreddarne la corsa. A infiammare il mercato lo strappo di Diego Della Valle. Il patron della Tod’s dopo aver a lungo mordicchiato il freno ha rotto gli indugi. Se l’è presa con Renato Pagliaro e John Elkann. Mediobanca e Fiat. I poteri forti. In passato aveva polemizzato con Nanni Bazoli definendolo, così come Cesare Geronzi, un arzillo vecchietto. E’ uscito dal patto di sindacato con un anno e mezzo d’anticipo. Voleva imporre alla gestione del gruppo un passo diverso evitando il consiglio degli indipendenti a favore di un impegno maggiore dei soci. ha perso. Ora la Borsa sogna scenari di guerra. E’ fuori dal salotto Della Valle. Non è mai entrato Giuseppe Rotelli nonostante sia il maggior azionista con il 13%. Non è ben chiara la destinazione del 5% di Ligresti: passerà a Unipol oppure verrà offerto agli altri componenti del salotto? Difficile dire. Comunque le azioni dell’Ingegnere siciliano possono diventare oggetto del desiderio. Dalla fantasia alla realtà, però, ce ne corre. Il patto di sindacato, anche privo di Della Valle e di Ligresti supera largamente il 52%. Teoricamente un blocco inattaccabile. E’ vero che Della Valle più volte ha dichiarato l’intenzione di prendere la guida imprenditoriale della principale casa editrice italiana. Ma a che prezzo? Per il momento, nonostante le speranze di Piazza Affari, l’idea di uno scontro all’arma bianca in via Solferino appare, soprattutto, come un esercizio di stile. E’ possibile che Della Valle, prima o poi, riesca a coagulare un fronte di scontenti preoccupati della gestione e, soprattutto, del loro investimento. Tuttavia è difficile immaginare novità prima della scadenza del patto. Che il Corriere della Sera abbia bisogno di una guida forte per uscire dalla crisi appare scontato. Ma dopo la rivoluzione al vertice non sembra più un tema all’ordine del giorno. N.SUN.