Fosca Bincher, Libero 6/4/2012, 6 aprile 2012
Da rallista per gioco a imprenditore Anche il figlio Riccardo s’è sistemato - E quattro! Dopo il Trota, la moglie Manuela Marrone, Roberto Libertà e Rosi Mauro, ad avere svoltato nell’ultimo anno-anno e mezzo c’è anche il figlio di primo letto di Umberto Bossi
Da rallista per gioco a imprenditore Anche il figlio Riccardo s’è sistemato - E quattro! Dopo il Trota, la moglie Manuela Marrone, Roberto Libertà e Rosi Mauro, ad avere svoltato nell’ultimo anno-anno e mezzo c’è anche il figlio di primo letto di Umberto Bossi. Si chiama Riccardo Bossi, ed è nato il 6 maggio 1979 dal primo matrimonio del Senatur con Gigliola Guidali (la donna che poi si separò secondo la leggenda per avere appreso assai tardi che il marito non era medico ed era falso che si recasse ogni giorno in ospedale come diceva). Riccardo è noto alle cronache sportive come buon guidatore di rally (per anni ha corso con la scuderia della Renault). Qualche volta è pure finito sui rotocalchi per qualche avventura galante con pupe della tv. Nel 2007 fu a un passo dalla partecipazione all’Isola dei famosi, ma il padre ne cassò ruvidamente le ambizioni: «Lo prendo a calci in culo». Un paio di anni fa sembrava volere intraprendere pure la carriera giornalistica, e iniziò a commentare i gran premi di formula uno sul La Padania. Nell’ultimo anno però è arrivata la vera svolta: Riccardo è diventato finalmente imprenditore come sognava di fare fin da ragazzino. Non ancora ventenne aveva messo in piedi una mini impresa individuale, la Medical di Riccardo Bossi, che commerciava all’ingrosso articoli medicali ed ortopedici. Non funzionò, e fu chiusa il 31 ottobre 1999. Poco più di un anno fa la prima occasione: Riccardo compra dai quattro azionisti che la possedevano l’80% del capitale della Sport Life management, società che era stata messa in liquidazione e che ora gestisce proprio la sua immagine e gli eventi sportivi legati alle corse rally a cui partecipa come pilota. È diventato padrone di se stesso insieme all’amico Alessandro Di Napoli (un napoletano che vive a Roma) che ha preso il restante 20% del capitale. A vendergli le quote un brasiliano che ha firmato l’atto al consolato generale di Italia a Curitiba, due azionisti fondatori (Alberto Anselmi e Gabriella Rizzo) e un altro amico, Fulvio Mastrangelo, che fa il commercialista a Milano. È stato proprio quest’ultimo a proporgli una seconda avventura imprenditoriale, dai connotati freschissimi, visto che è partita fra fine febbraio e i primi di marzo. Riccardo Bossi ha infatti costituito il 5 marzo 2012 insieme a Mastrangelo, all’amico Di Napoli e ad Eliana Cometa (che rappresentava la Jet set International srl) una nuova società, la Flytrade srl che avrà sede nello studio Mastrangelo. Siamo solo agli inizi, e quindi il business è ancora tutto da venire. La Flytrade ha come oggetto sociale principale l’attività di agenzia di viaggi e tour operator, ma potrà occuparsi anche di «organizzazione di eventi, meeting e convegni» , di «noleggio auto, jet privati, yachts ed elicotteri », di pr e pubblicità e perfino della gestione diretta di «alberghi, residences, ristoranti e centri benessere». In linea con la svolta professionale, Riccardo Bossi ha ricostituito anche una impresa individuale con il suo stesso nome: fondata il 16 novembre scorso, avrà come attività il procacciamento di «affari di vari prodotti senza prevalenza di alcuno». Fosca Bincher