Giancarla Ghisi, Corriere della Sera 07/04/2012, 7 aprile 2012
IN ASIA CRESCONO IL DOPPIO. LA «GEOGRAFIA» DEI CAPELLI
Chi non si può lamentare, almeno per quanto riguarda i capelli, sono gli asiatici. A loro, infatti, crescono in fretta: circa cinque centimetri in più l’anno rispetto a europei e africani. Sono i dati emersi da uno studio, che comprende tre macro aree, effettuato da L’Oréal Research. Se si scende nei dettagli si vede che in Asia il capello cresce in media dai 244 ai 611 micron al giorno, contro i 165-506 micron degli europei e i 129-436 micron degli africani. Gli europei possono comunque consolarsi perché i dati confermano che hanno chiome più folte: la densità per centimetro quadrato, infatti, è di 226 capelli che, sezionati al microscopio, presentano una forma ovale. Al secondo posto ci sono gli asiatici (175 per centimetro quadrato) con forma tonda mentre i capelli degli africani (161 di densità per centimetro quadrato) hanno una forma piatta e, contrariamente a quanto si può pensare, sono più sottili e più fragili.
Dati che permettono agli operatori del nuovo laboratorio della multinazionale francese a Saint-Ouen, alle porte di Parigi, di realizzare formule innovative per la cura del capello e la beauty routine quotidiana. «Perché questo — come ha spiegato Jean-Paul Agon, il presidente e amministratore delegato de L’Oréal — è il tempio mondiale del capello». Un edificio molto minimal di quattro piani, 25 mila metri quadrati, cinquecento dipendenti tra chimici, ingegneri ottici, metrologi, esperti informatici, robot che preparano formule. E, soprattutto, un investimento da cento milioni di euro.
Trentacinquemila test
Benvenuti nel futuro. Una serie di laboratori con i nomi di pietre: zaffiro, ambra, corallo. In queste stanze si testano, con strumenti avanzati che sembrano usciti da un film di fantascienza, le infinite possibilità delle numerose formulazioni proposte dalla ricerca avanzata. Perché la consistenza dei capelli varia da paese a paese. Si eseguono in media 35 mila test l’anno su circa ottomila persone. O meglio: la formula innovativa arriva qui in un semplice tubetto, o flacone, e deve superare varie tappe prima di essere messa in vendita. Lo shampoo, così come qualsiasi altro prodotto per capelli, viene provato su vari tipi di capigliatura, da quella europea, all’asiatica, all’africana. A colpo d’occhio potrebbe sembrare una fiera della vanità: barattoli colorati, hair stylist che provano sulle persone sia colorazioni che tecniche per arricciare e lisciare il capello. In realtà è un’attenta valutazione del prodotto: infatti, oltre a considerazioni di vari esperti ed esami con strumenti tecnici, vengono coinvolti anche i volontari. E sono proprio loro che aggiungono all’efficacia dell’avanguardia tecnologica anche valutazioni sensoriali e comportamenti emozionali: c’è anche una stanza allestita per misurare il tasso di emozioni che possono dare i trattamenti. L’insieme di queste prove consente di far passare poi in fase di sviluppo solo prodotti con maggior possibilità di soddisfare le esigenze del consumatore.
Bellezza su misura
Una sfida per il gruppo francese leader nel settore della colorazione con l’ambizione di diventarlo anche nel settore della cura del capello (con balsami, shampoo, lacche). «La ricerca è sempre stata un elemento importante per l’azienda — spiega Agon —. Neppure i momenti di crisi hanno fermato il nostro impegno. Anzi, in questi ultimi tre anni siamo passati da 609 a 721 milioni di euro spesi per questo settore. Il nostro obiettivo è rendere la bellezza universale, adattare il prodotto alle esigenze del singolo per creare una bellezza su misura e conquistare un miliardo di nuovi consumatori». La sfida è aperta.
Giancarla Ghisi