Francesco Alberti, Corriere della Sera 07/04/2012, 7 aprile 2012
TUTTI (TRANNE UNA) A RACCOGLIERE I SOLDI DEI RAPINATORI —
Il bottino? Al popolo, si sarebbe detto in altri tempi. La differenza stavolta è che il popolo, nel caso specifico alcuni cittadini di Ravenna, il bottino, o comunque una buona parte di esso, se lo sono messo in tasca senza la minima esitazione per poi dileguarsi tra le stradine del centro storico. Nemmeno la squadra mobile di Ravenna sa ancora quanto, dei 10-12 mila euro rapinati ieri mattina da due banditi nella centralissima filiale del Monte dei Paschi di Siena e poi fantozzianamente persi durante la fuga, siano finiti nelle tasche dei passanti. L’unica cosa sicura è che, dei tanti ravennati che hanno partecipato a questa singolare caccia al tesoro, solo un’anziana signora ha per ora restituito all’istituto di credito ciò che indebitamente si è trovata tra le mani: una banconota da 20 euro.
Anche i banditi, quando si sono accorti di aver perso parte delle banconote, si sono fermati per raccoglierle, ma poi, spaventati dal parapiglia da loro stessi creato, hanno preferito dileguarsi, costretti ad accontentarsi di ciò che era rimasto nel borsone.
Banditi maldestri. Senso civico finito in cantina. Una storia figlia della crisi. Pareva la solita rapina. Due uomini, con il volto parzialmente coperto, entrano nella filiale, puntano verso il cassiere, dicono di essere armati e si fanno consegnare un bel pacco di banconote. Questione di minuti e i due sono già in sella a uno scooter, rubato a Bologna. Uno, con il casco, alla guida. L’altro, in testa un cappellino, seduto dietro nel posto del passeggero.
Sfrecciano per la centralissima via Gardini, si immettono in via Guidone e qui cominciano i guai. Una ragazza, che stava aspettando l’autobus, sente il passeggero gridare all’altro: «Fermati, fermati, accidenti ho perso il cappello... ». In quel momento, cominciano a svolazzare in aria banconote di piccolo e medio taglio, non si sa se uscite dal borsone o direttamente dal cappellino di uno dei banditi. Alcuni passanti, pur non avendo la minima idea della provenienza di quel denaro che cade dal cielo e ovviamente non sapendo che è appena stata compiuta una rapina, approfittano senza esitazione dell’insperato «bancomat». Qualcuno con fare furtivo. Altri increduli.
Una scena grottesca alla quale partecipano, sconcertati, i due banditi pasticcioni. Che prima tentano di recuperare almeno parte delle banconote. Poi, temendo di trovarsi addosso la polizia, se la svignano.
Quando arrivano i primi agenti, non c’è traccia di soldi e naturalmente neanche di coloro che se li sono intascati. Tutti scomparsi. Tranne una distinta vecchietta, che porge timidamente ai poliziotti una banconota da 20 euro e mormora: «Io ho preso questa, ma sapeste quante ne volavano... ». In questura stanno visionando i filmati. Ma già si sa che chi si è intascato quei soldi li potrà spendere senza rischi: essendo stati prelevati dalla cassa, e quindi destinati alla clientela, non erano segnati. Offre la banca, per una volta.
Francesco Alberti