Antonio Spampinato, Libero 5/4/2012, 5 aprile 2012
Usa e Spagna drogano la speculazione – Dopo una decina di giorni di mercati in rosso, con le banche nell’ormai consueto ruolo di zavorra e i titoli industriali che ieri hanno voluto far loro compagnia, il numero uno della Bce, Mario Draghi, si è accorto che «l’econo - mia soffre ancora rischi al ribasso »
Usa e Spagna drogano la speculazione – Dopo una decina di giorni di mercati in rosso, con le banche nell’ormai consueto ruolo di zavorra e i titoli industriali che ieri hanno voluto far loro compagnia, il numero uno della Bce, Mario Draghi, si è accorto che «l’econo - mia soffre ancora rischi al ribasso ».Ma nontocca i tassi. Oltre alla Banca centrale europea, qualcosa ha intuito anche il governo spagnolo: l’asta pubblica del Tesoro iberico ha collocato ieri solo il 75% dell’obiettivo previsto, e per farlo ha dovuto offrire interessi maggiori. Se Draghi, al termine del board Bce, ha comunque detto di continuare a vedere «segnali di stabilizzazione », ciò che invece ha davanti agli occhi il ministro delle Finanze spagnolo, Cristóbal Montoro Romero, è uno spread tra i suoi Bonos e i Bund tedeschi che ha ripreso a galoppare. Probabilmente l’economia europea si trova in una di quelle delicatissime fasi di transizione. La Spagna è tornata a preoccupare i mercatidopoaver detto che il suo debito pubblico arriverà al 79,8% alla fine del 2012, in rialzo di oltre 11 punti rispetto al 68,5% dell’an - no scorso. Secondo molti osservatori, Madrid prima o poi sarà costretta a battere cassa a Bruxelles. E visto che l’effetto domino è sempre possibile, i mercati non si sentono tranquilli. Intanto il Fmi ha dato il via libera allo stanziamento di 5,17 miliardi di euro al Portogallo. Un altro motivo d’incertezza arriva dagli Stati Uniti. La Federal Reserve ha smorzato gli entusiasmi sulla possibilità di una imminente terza manovra di liquidità. La Banca centrale statunitense vuole prima vedere se ci sono segnali di peggioramento dell’eco - nomia reale. Indizi per essere ottimisti ci sono: il presidente Fed, Ben Bernanke, ritiene «incoraggianti » gli ultimi segnali provenienti dal mercato del lavoro ma è possibile che il quadro generale possa peggiorare entro fine anno. Le minute dell’ultima riunione delFomc, «hannofatto sfumare le ipotesi di un nuovo allentamento quantitativo da parte del comitato di politica monetaria della Fed, spingendo in alto il dollaro e deprimendo le azioni. La disoccupazione resta un fattore chiave per la politica della Fed e i dati Adp di marzo in uscita oggi daranno ulteriori elementi», si legge nell’analisi “Forex morning comment”a cura di Michael Hewson, senior market analyst di Cmc Markets. Dunque si naviga a vista ed è fondamentalmente l’incertezza il malannoche il mercato patisce di più. Ieri le vendite sono state ingenti su tutti i settori, ma è stato il comparto industriale a far venire il batticuore. A registrare il calo maggiore è stata la piazza Francoforte, dove l’indiceDax èscivolato del 2,84%. A Parigi il Cac 40 ha perso il 2,74%, mentre l’Ftse 100 di Londra ha lasciato sul terreno il 2,3%. Pesante anche l’Ftse Mib di Milano: -2,42% a 15.245,92 punti. L’Ibex di Madrid è arretrato invece del 2,09%. La caduta dell’indice tedesco ha un altro peso rispetto allo scivolone di Piazza Affari. Il Dax e l’FtseMib infatti, pur seguendo un andamento simile, nell’ultimo anno si sono sostanzialmente distanziati. Prendendo come riferimento l’aprile 2011, si nota che Francoforte ha praticamente recuperato le perdite, pesantissime, culminate lo scorso settembre, mentre Piazza Affari è ancora sotto di un 28% circa al “punto di pareggio”. Di questi tempi, un abisso.