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 2012  aprile 05 Giovedì calendario

C’è un’isola greca con 700 ciechi – La Grecia non finisce mai di stupire. Le finanze sono al collasso e questo, si sa, è frutto di decenni di dissipazione dei fondi pubblici

C’è un’isola greca con 700 ciechi


La Grecia non finisce mai di stupire. Le finanze sono al collasso e questo, si sa, è frutto di decenni di dissipazione dei fondi pubblici. Ci sono anche scandali che, se non fosse per la tragica situazione in cui si trova il paese, potrebbero anche suscitare un sorriso. un’isola, Zante (o Zacinto), immersa nel Mar Ionio, famosa per aver dato i natali al poeta Ugo Foscolo che dedicò al luogo un famoso sonetto, e che ora è diventata l’isola dei ciechi.

Se ne contano 700 su un totale di 39 mila abitanti: quasi il 2%.

Essi ricevono un’indennità per la loro presunta invalidità. Già, perché a Zante i non vedenti sono nove volte più numerosi che nel resto del mondo, facendo un paragone con i dati dell’Organizzazione mondiale della sanità.

Ormai da oltre un anno gli esperti denunciano questa scandalosa situazione: i falsi ciechi sono in realtà conducenti di taxi, oppure giocano a carte tutto il giorno o si danno alla pesca. Passi per la pesca, ma guidare un’auto è davvero complicato. Ma ultimamente, sotto la spinta internazionale e di fronte al rischio di fallimento dello Stato, il ministero della sanità ha predisposto un censimento delle persone che ricevono aiuti sociali sull’isola. In effetti i primi risultati sono allarmanti: solo 190 su 700 sono veri ciechi. Tutti quanti, però, non si fanno scrupoli a ritirare l’assegno mensile di 362 euro proveniente dall’amministrazione pubblica.

Nikos Vartzelis, direttore della clinica oftalmica di Zante, ammette di avere lui stesso rilasciato oltre 600 certificati medici di cecità nell’arco di un decennio. Ma la scorsa settimana egli ha dovuto dimettersi per aver emesso false diagnosi. D’altra parte, Vartzelis non ammette alcuna responsabilità e si difende. È una questione politica, afferma: mi sono comportato così perché il prefetto della regione firmava anticipatamente tutte le richieste di sovvenzione e, dunque, i margini di manovra erano ristretti.

Così Zacinto, da luogo paradisiaco cantato da Foscolo («te specchi nell’onde del greco mar da cui vergine nacque Venere, e fea quelle isole feconde col suo primo sorriso»), è diventato l’emblema della corruzione e del clientelismo diffusi nell’intera Grecia. Quella dei ciechi è soltanto la punta dell’iceberg. Recentemente è emerso lo scandalo delle 40 mila persone decedute che continuano a ricevere la pensione, ma anche quello dei portatori di handicap che insegnano danza. Ogni anno Atene versa 6,4 miliardi di euro in assistenza sociale, mentre è stimato a 110 milioni il valore delle truffe. Fatto sta che la comunità internazionale, concedendo gli aiuti, non sembra più disposta a tollerare questo sistema di sprechi e di ingiustizie.