Maurizio Molinari, La Stampa 6/4/2012, 6 aprile 2012
Una piccola lente e una microtelecamera per vivere le proprie giornate a cavallo fra realtà e cyberspazio grazie a una tecnologia avveniristica: si tratta di «Project Glass», ovvero i super-occhiali confezionati nell’X Lab di Google
Una piccola lente e una microtelecamera per vivere le proprie giornate a cavallo fra realtà e cyberspazio grazie a una tecnologia avveniristica: si tratta di «Project Glass», ovvero i super-occhiali confezionati nell’X Lab di Google. Da mesi gli ingegneri di Google lavoravano a questo progetto nei laboratori californiani di Menlo Park, protetti dal massimo riserbo, e la scelta di divulgarlo a sorpresa, ricorrendo a un video su YouTube lanciato attraverso il social network Google+, mira a stimolare la reazione del pubblico per poter migliorare qualità, prestazioni e servizi di un paio di occhiali che sembrano degni dei super-eroi dei fumetti. La tecnologia è simile a quella adoperata dal Pentagono per i caschi dei piloti dei jet di ultima generazione, che consentono di sfruttare la visiera come uno schermo interattivo che reagisce a comandi vocali e movimenti degli occhi. La piccola lente, montata in alto sulla lente di destra, fa da schermo per ricevere informazioni di 14 tipi - dagli sms ai messaggi vocali, dai meteo fino alle mappe interattive - e inviare a voce i relativi comandi per interagire nel cyberspazio, mentre la microtelecamera consente di esaminare le immagini viste dal vivo per scattare foto, girare video o semplicemente chiedere informazioni a Google su dove andare o che cosa fare. Il tutto è possibile perché i super-occhiali hanno incorporati Gps, connessioni G3 e G4, software «aumenta-realtà» e anche sensori che incrociano le informazioni sulla mobilità con i dati raccolti online in tempo reale. Il video di 2,30 minuti, lanciato attraverso Google+, mostra come il possibile uso degli avveniristici occhiali trasforma una giornata-tipo in una sorta di videogame, perché un uomo si sveglia al mattino e, dopo averli indossati, sa all’istante le condizioni del tempo ed ha la possibilità di gestire la propria agenda, ricevendo e inviando comunicazioni scritte, video e audio. Quando esce di casa, è «Project Glass» che gli indica la stazione della metropolitana dove andare per raggiungere la libreria desiderata e, di fronte all’imprevisto dei lavori in corso, appena la videocamera si accorge che la stazione è inagibile offre un percorso alternativo, accompagnato dalla relativa mappa. Dentro la libreria è sempre il database di «Project Glass» che guida il portatore dei super-occhiali verso lo scaffale desiderato, consentendogli al tempo stesso di coordinare l’appuntamento con un amico in arrivo che lo chiama al cellulare. Fino al finale romantico, che vede l’uomo salire su un grattacielo e sfruttare la microcamera per mostrare le immagini del tramonto alla propria ragazza, seduta nella propria stanza. «Crediamo che la tecnologia debba essere al vostro servizio come e quando ne avete bisogno», spiega Google nel comunicato in cui annuncia il test degli occhiali da XXI secolo inoltrato, spiegando che si tratta solo di un «prototipo», destinato a ulteriori miglioramenti prima di poter essere immesso in commercio a un prezzo che è ancora rigorosamente «top-secret». In realtà il gigante di Menlo Park, cofondato da Larry Page e S ergey Brin, grazie a «Project Glass» si posiziona all’offensiva nei confronti dei suoi maggiori rivali come Apple, Microsoft e Facebook. Da un lato, infatti, il più grande motore di ricerca online esistente ha bisogno di iniziare a commercializzare prodotti industriali per tentare di rubare terreno agli iPhone di Apple così come ai programmi di Microsoft, mentre dall’altro lanciare «Project Glass» attraverso Google+ conferma l’intenzione di adoperare questo social network per duellare con Facebook, creando nuovi terreni di concorrenza sul mercato virtuale.