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 2012  aprile 05 Giovedì calendario

«È anziana, niente patente» La Hack guida la rivolta dei capelli grigi al volante - L’astrofisica è stata bocciata

«È anziana, niente patente» La Hack guida la rivolta dei capelli grigi al volante - L’astrofisica è stata bocciata. Una questione di età. A quasi no­vant’anni Margherita Hack si è sentita addosso tutto il peso dei pregiudizi. Voleva prendere un appuntamento la scienziata, per rinnovare la patente, convinta di trovarsi davanti ad una visita di routine, di poter dimostrare di es­sere idonea. Ancora capace di si­stricarsi nel traffico, cambiare marcia, la freccia, gli stop. Poi il ter­ribile verdetto del medico della motorizzazione: «Quelli che han­no più di 80 anni non li visito». Lo ha anche ripetuto più volte il dot­tor Giuseppe Caragliu, il cui no­me compare nella lista ufficiale dei medici abilita­ti­a rilasciare i certi­ficati per il rinno­vo della patente di guida. Uno choc per la scienziata venir bocciata co­sì, su due piedi. Senza possibilità di farsi valere, di di­mostrare. «Non so­no nè vecchia nè rincoglionita » , tuona. «Io volevo prendere l’appun­tamento - raccon­ta Hack dalla sua abitazione di Trie­ste - e al telefono questo medico mi ha detto che non vi­sita persone di più di 85 anni, allora io ho replicato che questo è incostitu­zionale e che fin­chè non ci sarà una legge che dice che oltre gli 85 anni non si può gui­dare, deve accettare tutti, e gli ho chiuso il telefono». Una vera e pro­pria battaglia, di più, una crociata per il diritto degli over ottantenni a guidare condotta dall’astrofisi­ca che il 12 giugno compirà no­vant’anni. «Gli ho telefonato e sa­pete cosa mi ha detto il dottor Ca­ragliu? “ Più di 80 anni? Niente visi­ta. Se vogliono vadano da qual­cun altro, io non lo faccio». E ha chiuso il telefono. Non sospettava il dottore che con questo rifiuto si sarebbe acceso un dibattito desti­nato a far discutere a lungo. «Pos­seggo una Fiat Panda- racconta ar­rabbiata la Hack - e vado dapper­tutto. È dal ’52 che guido la mac­china e non ho mai fatto incidenti gravi». Immediata la reazione del medico che vuol dare la sua versio­ne dei fatti: «È vero, faccio i certifi­cati per la patente. Personalmen­te penso che 90 anni siano troppi per la patente anche se si tratta del­la professoressa Margherita Hack. Il medico ha il diritto di prendere anche queste decisioni. Se la professoressa Hack vuole es­se­re visitata forse è meglio che si ri­volga alla commissione che può rinnovare la patente anche per sei mesi; io invece sono costretto a fir­mare per due anni ». Sì perchè il te­ma è anche il fattore tempo. Il rin­novo per due anni sembra a molti un periodo troppo lungo per un’età così delicata. «A ogni mo­do- dice lui- se avessi la facoltà di dare alla professoressa Hack solo un anno di idoneità avrei preso in considerazione l’ipotesi di visitar­la altrimenti, purtroppo, non pos­so che tenere in considerazione che un novantenne sia una perso­na con un’idoneità in bilico ». In re­te ci sono già decine e decine di commenti tra favorevoli e contra­ri. «Mio nonno ha 82 anni- scrive Gianni in rete - e guida che è una meraviglia, mai un incidente per colpa sua, alcuni miei coetanei hanno distrutto auto, a chi sareb­be da togliere la patente? ». Secon­do i dati del ministero dei traspor­ti sono oltre centocinquantamila gli italiani di 80 anni che guidano, 64mila a 85 anni, più di tredicimi­la a 90 anni. Un numero destinato a crescere negli anni. Il dibattito è delicato.C’è la sicu­rezza, sicuramente, di chi sta al vo­lante e degli altri, e poi c’è quella volontà di quel che fa discutere e che non sempre mette tutti d’ac­cordo. Ci sono i numeri che fanno impressione: nel 2018 l’Italia sarà il Paese più vecchio d’Europa. L’aspettativa di vita per di 78 anni per gli uomini e di 84 per le donne. E l’ipotesi che sulle strade ci sia un numero di persone crescente di età intorno agli 80 allarma, ma è sempre più un dato di fatto. «Un fatto ignobile quello suc­cesso alla signora Hack- dice il pro­fessor Bruno Bernardini, geriatra responsabile riabilitazione neuro­motroia dell’Humanitas di Mila­no. La vecchiaia non è una malat­tia. E poi chi lo dice che a 90 anni si è vecchi? La data di nascita non è un fattore così oggettivo. Se uno ha il diabete ad esempio, può esse­r­e anche più giovane ma avere dif­ficoltà al volante. Le persone van­no tutelate, trattate con rispetto. E non come cose vecchie».