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 2012  aprile 04 Mercoledì calendario

Il Principe Azzurro di casa Savoia in lotta contro la forza del Male - Quattro mesi fa gli è entrata la sciagura nella vita e ieri, su Twit­ter, ha spiegato che non è ancora riuscito a farla sloggiare

Il Principe Azzurro di casa Savoia in lotta contro la forza del Male - Quattro mesi fa gli è entrata la sciagura nella vita e ieri, su Twit­ter, ha spiegato che non è ancora riuscito a farla sloggiare. «Il male si è ripresentato. Sono a Ginevra perché domani mattina alle otto (oggi, ndr) mi opero di nuovo ... Passeremo anche questa...». Glie­lo auguriamo tutti, davvero, a Emanuele Filiberto (trentanove anni, sposato con l’attrice france­se Clotilde Courau e padre di due bambine) di passare anche que­sta. Lo auguriamo al giovane uo­mo che, guardato all’inizio con un po’ di sospetto per l’aria anacroni­stica, l’accento impastato da trop­p­e patrie e un’improbabile pubbli­cità dei cetriolini di qualche anno fa, alla fine è stato quello che ci ha fatto «perdonare» ai Savoia quello che ritenevamo di dover «perdo­nare » ai Savoia. Quattro mesi fa aveva subito un intervento nella stessa clinica di Ginevra nella qua­le lo hanno riaddormentando questa mattina, per andare a sta­nare il male, a tagliarlo via: un tu­more al setto nasale che ora si è ri­presentato «in più focolai». Trentanove anni e un orrendo esattore che gli picchietta la spalla, caccia il piede in mezzo alla porta del destino, e la tiene aperta senza essere stato nemmeno invitato a entrare. Come se ogni tanto il san­gue non sapesse che ora è e si di­menticasse che non è ancora ora. Un’infanzia gonfiata di privile­gi ma anche di pregiudizi dai quali ha saputo scrollarsi nella maniera più inconsueta. La «riabilitazio­ne » in diretta tv. L’impeccabile condotta a un reality show ( Bal­lando con le stelle , condotto dalla più signora del piccolo schermo, Milly Carlucci),il sodalizio con Pu­po e l’ultimo programma su Cielo, Il Principiante , nel quale si cimen­tava in lavori umili e nobilitanti (davvero). Mentre stava sulle pun­te per Raiuno, noi stavamo sulle spine:con l’implacabile senso del giudizio lucidato e scattante co­me una tagliola, pronti a condan­narlo al primo errore. E il mambo non c’entrava. Invece per tutta la durata della trasmissione non ab­biamo visto in Emanule Filiberto alcuna spocchia, alcun fastidio malcelato, alcuna condiscenden­za infastidita, alcuna falsa educa­zione. Eravamo stati costretti ad ammettere che ci era piaciuto e ba­sta, fuori dalla pista ancor più che durante il valzer. Senza scivoloni e inciampi. Bravo. Con le fan che lo intercettavano per strada, con la ballerina che gli era toccata in sorte (niente meno che Natalia Ti­­tova), con gli urticanti commenti dei giudici. La notte in cui vinse, sudato, stanco, stropicciato si era anche un po’ commosso perché la coppa concessa dal reality di Ra­i­uno sembrava la riappacificazio­ne con l’Italia intera. Il perdono dell’Italia intera. Il ritorno in pa­tria dall’ingresso più inconsueto. Non c’erano polemiche, eredità contese, esilii quella notte, men­tre ringraziava Milly e dedicava la vittoria alla Titova che in patria lo aveva fatto rientrare. E poi « I Raccomandati », con En­zo Ghinazzi in arte Pupo, altro vera­ce dello show business, e poi la scel­ta abbastanza geniale di mettersi a girare il Paese come operaio, pizza­iolo, netturbino... e di intitolare il programma Il Principiante . Da quando è stato capace di riabilitar­si da colpe nemmeno sue non ha mai sbagliato una volta. Scelte a vol­te scioccanti, ma mai impopolari. Nemmeno ieri su Twitter dove ha deciso di cinguettare di quell’acci­dente che qualche mese fa aveva messo via e che ora ha dovuto «ri­prendere in mano »dove l’aveva la­sciato. Come un dolente ricamo a punto croce. «... Passeremo anche questa...». Glielo auguriamo dav­vero a Emanuele Filiberto che è il meglio dei Savoia.