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 2012  aprile 05 Giovedì calendario

MORTE MISTERIOSA DI UN ACCADEMICO —

«Come vorrei morire? Assassinato da uno studente, nell’atrio di Sciences Po» aveva detto con humor macabro Richard Descoings al Questionario di Proust del giornale della facoltà, qualche anno fa. Il direttore di una delle migliori istituzioni universitarie di Francia e del mondo ha perso invece la vita lontano dai suoi allievi, a New York, nella camera 723 dell’Hotel Michelangelo di Manhattan.
Descoings, 53 anni, sposato con la collega docente Nadia, era atteso martedì mattina alla Columbia University di New York tra i relatori del sesto «Global Colloquium of University Presidents», una grande conferenza con 25 dirigenti delle migliori università del mondo, patrocinata dal segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon. Non vedendolo arrivare, i colleghi hanno dato l’allarme. Intorno alle 13, Descoings è stato trovato senza vita, nudo sul letto, con del sangue che usciva dalla bocca, accanto a bottiglie d’alcol, una confezione di antidepressivi e un condom. La polizia ha subito parlato di «circostanze sospette»: altre persone potrebbero essere state nella stanza.
Quasi un anno dopo il caso del Sofitel che travolse la carriera dell’allora favorito all’Eliseo Dominique Strauss-Kahn, un albergo di Manhattan è di nuovo teatro di una misteriosa vicenda che riguarda, stavolta in modo fatale, un alto esponente dell’élite francese.
Richard Descoings ha guidato il prestigioso istituto di rue Saint-Guillaume per 16 anni, quattro mandati che gli sono serviti per aprire al mondo — e alle periferie — una delle più importanti e tradizionali fabbriche della classe dirigente del Paese. Da 4000 a 10 mila iscritti, da tempio della grande borghesia parigina a crocevia multiculturale con il 40 per cento di studenti stranieri e alcune centinaia di posti riservati ogni anno ai migliori liceali delle «Zep», le zone di educazione prioritaria delle banlieue. Quando lanciò l’idea di una discriminazione positiva a favore dei ragazzi di periferia, nel 2001, Descoings fu travolto dall’indignazione e accusato di abbattere il sacro totem della meritocrazia alla francese, cioè il concorso. «So bene come funziona questa vostra meritocrazia» rispondeva Descoings, e diceva davvero, perché lui stesso ne aveva tratto vantaggio.
Figlio di un importante medico e di una dirigente nell’industria farmaceutica, Descoings ha ricevuto un’educazione severa a casa e nelle migliori scuole di Parigi. Proibita la tv, la domenica il padre gli dettava alcune pagine dei grandi del passato. I genitori si trasferirono apposta dal XV arrondissement di Parigi al costosissimo VII per garantire al figlio l’accesso alla catena di scuole che, dalle elementari in su, formano i leader francesi. E quindi liceo Montaigne, Louis-le-Grand, Henri IV, Sciences Po e poi l’Ena.
«La decisione di aprire Sciences Po ai ragazzi delle banlieue ha rappresentato una svolta storica nella presa di coscienza, in Francia, di quello scandalo che è la riproduzione sociale delle élite» gli ha riconosciuto ieri il presidente Nicolas Sarkozy in una lunga e commossa lettera di condoglianze. Grazie alle sue riforme e al protagonismo mediatico, Descoings in Francia era molto noto, talvolta detestato ma più spesso amato, innanzitutto dai suoi studenti e poi a sinistra — nei giorni scorsi era diventato consulente di François Hollande per l’educazione — e a destra — aveva aiutato Nicolas Sarkozy e mettere a punto la riforma dei licei. Guadagnava molto, 25 mila euro al mese, «tutti meritati», ha commentato lui stesso, pochi mesi fa, a Libération che gliene chiedeva conto. Una volta, alla domanda su quali fossero i suoi modelli, rispose «Pericle di giorno, e Alcibiade la notte», alludendo al giovane amico di Socrate che ballava nelle feste notturne con la fronte ornata da grappoli d’uva.
Descoings non ha mai voluto confermare né smentire la sua «pretesa» (la definì così, una volta) omosessualità, e la sua vita personale è tornata di interesse ieri, con un miscuglio di tatto e imbarazzo, nell’affrontare le circostanze della morte. Secondo alcuni testimoni uno o due uomini potrebbero avere passato la notte nella camera 723 con lui. Qualcuno ha gettato dalla finestra il telefonino e il computer portatile di Descoings, ritrovati quattro piani più sotto. I risultati dell’autopsia potranno aiutare a fare luce su una morte per adesso senza spiegazioni. A Sciences Po, intanto, centinaia di ragazzi e ragazze lasciano fiori e biglietti per il loro «Richie».
Stefano Montefiori