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 2012  aprile 04 Mercoledì calendario

MANUALE PRATICO SU COME SI ORGANIZZANO LE COMBINE

Centro sperimentale di cinematografia calcistica. Lezione sulla truffa. Requisiti richiesti: inclinazione a tradire l’etica, indignazione preventiva, buona recitazione. Iscrizioni aperte a calciatori, barellieri, dentisti e scommettitori. Incassi garantiti. Assegni, contanti o versamenti. Giuria democraticamente divisa tra nord e sud, schede visionate dalle Procure di Bari, Napoli e Cremona.
Nel film sul calcioscommesse bisogna essere inattaccabili. Così se ci si segna da soli in un decisivo derby locale di fine stagione (vedi Andrea Masiello) è utile portare le mani al volto e disperarsi. Se invece la stretta di mano è solo l’occasione per un definitivo cenno d’intesa (scambio di amorosi sguardi tra l’ex difensore marchigiano Vittorio Micolucci e Cristiano Doni in Asco-li-Atalanta 1-1) è sufficiente incrociarsi e annuire con la testa senza dare troppo nell’occhio. Anatomia di uno scandalo alla luce del sole o dei riflettori. Dove non tutto va per il verso giusto, la palla rotola e può capitare di rammaricarsi perché l’avversario non ha segnato a chi ti paga lo stipendio: “Come cazzo fai a sbagliare” impreca Micolucci al telefono accusando l’incolpevole atalantino Tiribocchi. Segue breviario di assortiti marciumi.
Atalanta-Piacenza 3-0
19 marzo 2011
La madre di tutte le partite truccate: 90 minuti in cui uno degli imputati, Gervasoni del Piacenza, falcia avversari in area e l’atalantino Doni calcia il rigore del vantaggio (provocato con un goffo tocco di mano dall’ex Zenoni) con il portiere Mario Cassano (ai domiciliari) che gli indica 4 volte con il braccio la direzione in cui si tufferà. A verbale davanti al Procuratore De Martino nel gennaio 2012, Doni confesserà: “Tutto concordato in campo con Cassano”.
Cesena-Bari 1-0
17 aprile 2011
“Dovete perdere” dissero i tifosi a Gillet, Belmonte, Gazzi e Almiron . E per Gillet, la società acconsentì al dialogo, non parlò a nessun organo inquirente dell’avvenimento e nella persona del Ds Angelozzi si limitò a un “Tappatevi le orecchie e giocatevi la partita”. In campo, il Ce-sena segnò il gol chiave con Bogdani. Nelle immagini si vede il centrale del Bari crollare a terra e lasciare alla punta 10 metri di spazio per il comodo uno contro uno con il portiere. Molti tesserati a cominciare dal tecnico del Palermo Mutti, ora al Bari, rischiano l’omessa denuncia.
Lazio-Genoa 4-2
14 maggio 2011
Il capo cordata della banda degli zingari, Ilievski, in un’intervista a Repubblica spiega: “Un sacco di soldi li abbiamo fatti anche con Lazio-Genoa (…) mi hanno detto: ‘Guarda che la partita è fatta. L’ha fatta Sculli’. L’accordo è 1-1 per il primo tempo, poi nel secondo gara vera, anche se alla fine il Genoa ha dato i 3 punti alla Lazio che doveva andare in Champions”. Sculli lo ha querelato, forse Ilievsky racconta solo una parte della storia, ma la gara ebbe andamento conseguente alla descrizione dei fatti.
Palermo-Bari 2-1
7 maggio 2011
Scrive il gip Giovanni Abbattista nell’ordinanza di applicazione della custodia cautelare nei confronti di Andrea Masiello: “Giocando le partite addomesticate e ‘vivendo’ lo spogliatoio per sondare la disponibilità degli altri compagni di squadra, rende concrete le aspettative criminose del gruppo”. Angelo Iacovelli, l’infermiere che veicola le scommesse, organizza un incontro con Masiello, Parisi e Bentivoglio in vista della trasferta di Palermo, gara che i pugliesi dovrebbero perdere con tre gol di scarto. Masiello “deve spartire con i ragazzi”. Girano soldi (150.000 euro in contanti) e i giocatori se li dividono. Tutti tranne Marco Rossi, ora al Cesena, che “è con la sua ragazza” e secondo Iacovelli aspetta i corruttori in macchina, davanti al Victoria Hotel. Dal finestrino incamera una mazzetta tenuta “con un elastico” del valore di circa 37.000 euro. La combine poi salterà e i calciatori restituiranno quanto pattuito.
Lecce-Lazio 2-4
22 maggio 2011
Mauro Gervasoni parla di gara falsata: “Gegic mi disse che, tramite Zamperini, lui e gli slavi si misero nuovamente in contatto con Mauri. Furono corrotti 6 o 7 giocatori del Lecce tra i quali Benassi (poi espulso) e Rosa-ti”. La sfida, interpretata con l’allegria tipica di fine stagione: all’opera due difese horror.
Bari-Sampdoria 0-1 23 aprile 2011 Secondo Marco Rossi si tentò la combine. “Da Masiello mi è stato proposto che ci sarebbero stati 400 mila euro da dividere in caso di sconfitta, ma io ho detto subito di no”. La Samp, poi retrocessa, segnerà su rigore. Masiello sbaglierà un gol da metri due.
Bari-Lecce 0-2 15 maggio 2011 La partita dell’autogol di Masiello. Qui secondo Marco Rossi “le immagini parlano da sole”.