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 2012  aprile 04 Mercoledì calendario

I BOYS DEL SENATUR, TRA ASINE, MULTE E DENUNCE

Riccardo, Renzo, Roberto Libertà ed Eri-diano Sirio. I quattro rampolli di casa Bossi vivono all’ombra del padre ed escluso il Trota, che ha deciso di seguirne le orme in politica, gli altri hanno preferito imitarne le gesta giovanili: non fare nulla. L’unico dei quattro che ha uno stipendio fisso è Renzo. Percepisce 12 mila euro “guadagnati” con l’elezione in Regione Lombardia. Ma con Nicole Minetti è l’unico dei consiglieri a non aver presentato la dichiarazione dei redditi. Le spese, invece, sono recapitate con estrema puntualità a Nadia Dagrada, la segretaria amministrativa del Senatùr, che le accumula sulla scrivania nel suo ufficio in via Bellerio. Multe, fatture di ristoranti, feste in discoteca, biglietti aerei, estratti conto delle carte di credito. Si deve pur riempire il tempo libero. E di passioni i rampolli di casa Bossi ne hanno diverse e particolari. Riccardo, ad esempio, il primogenito del Capo avuto dalla prima moglie , Gigliola Guidali, si diletta nei rally e nelle gare di off-shore in giro per il mondo. L’ultima l’ha disputata in dicembre a Dubai, dove è arrivato a bordo di un elicottero assieme all’assessore regionale lombarda, Monica Rizzi. Mentre l’ormai famosissimo Trota ha un debole per i Suv, possiede una Audi Q7 e ha in uso anche una Bmw X5. Renzo, inoltre, dopo aver lasciato la casa paterna di Gemonio, il paesino perso tra le colline di Varese, si è trasferito a Milano. E qui si è perso lui, tra discoteche e donne. Una su tutte: Eliana Cartella, biondissima bresciana aspirante Miss Padania, che mentre usciva con il Trota venne sorpresa in auto con Mario Balotelli. Seppur lombardo Renzo non apprezzò e rilasciò un’intervista in cui diceva di essere diventato single. Nell’estate 2010, forse per dimenticare l’amore finito male, Renzo scopre la passione per i quad e la notte di ferragosto a Ponte di Legno finisce in un campo agricolo. Migliaia di euro di danni e una denuncia in procura presentata dal contadino. Meglio la città, Milano. Per festeggiare la sua elezione organizza una festa alla discoteca Old Fashion: “Qui siamo in mille, ma ne ho presi 14 mila” esulta il Trota riferendosi ai voti. I mille ospiti? Spese di rappresentanza politica. Tra i quattro il più riservato e schivo è Roberto Libertà, si affaccia timidamente alla politica ma si tiene distante da feste e raduni vari. Il padre gli ha regalato una fattoria vicino Gemonio. E ha dovuto comprargli un’asina: nella proprietà, infatti, c’erano due asini e lui ha avuto da ridire. La cosa ha colpito papà Umberto che lo ha raccontato più volte con tono greve ai giornalisti. Bossi senior riporta con assiduità ciò che riguarda i figli. Di Renzo disse che era stato l’unico, in occasione della visita di Hillary Clinton, a parlare in inglese. Cuor di padre. Anche lui da giovane tendeva a romanzare. Festeggiò due lauree senza averne presa mezza e la prima moglie lo lasciò quando scoprì che per sei mesi era uscito da casa ogni mattina dicendo che andava in ospedale a lavorare: era medico, diceva. Poi è arrivata la politica, il vento del Nord, i soldi ai partiti, i regali. Come quello che Berlusconi gli inviò nel 1994: orecchini tanto preziosi quanto vistosi. E quando pochi mesi dopo Bossi decise di staccare la spina al governo di Arcore, tra il restituirli o l’usarli, decise: “Intanto li mettiamo in cassaforte”. La moglie Manuela approvò, l’importante è il futuro dei figli. A cui vorrebbe lasciare anche il partito. Oltre che gli orecchini.