Fabio Monti, Corriere della Sera 04/04/2012, 4 aprile 2012
TRIESTE, UN SABATO CON L’INTER TRA NOSTALGIA E SPERANZA
Discussa e discutibile, la decisione del presidente Massimo Cellino di far giocare a Trieste le partite del Cagliari da qui a fine stagione (si comincia sabato con l’Inter) ha il merito di riportare il calcio di serie A in una città che ne è lontana per via diretta dal 7 giugno ’59. Era la domenica della retrocessione della Triestina in serie B dopo il 2-2 in casa del Padova. Da allora soltanto amarezze, annate turbolente e imprese sfiorate per quella che è stata la squadra di Nereo Rocco (giocatore e allenatore), di Giuseppe Grezar, il mediano del Grande Torino, di Cesare Maldini (prima di passare al Milan). Questo è l’anno in cui ricorre il centenario della nascita di Rocco (20 maggio 1912), a 33 anni dalla sua morte (20 febbraio ’79) uno dei più grandi personaggi della storia del calcio sarà ricordato con la mostra «La Leggenda del Paròn», curata da Gigi Garanzini al Porto Vecchio (15 maggio-31 luglio). Rocco ha giocato nella Triestina dal ’30 al ’37 (232 presenze) e poi da allenatore ha portato la squadra al secondo posto nel ’47-’48, alle spalle del Torino, miglior piazzamento di sempre della squadra che ha una doppia data di nascita: 18 dicembre 1918, giorno in cui era stato deciso di unire la Trieste e la Ponziana, creando l’Unione; 2 febbraio 1919, data dell’assemblea ufficiale della nuova società, l’Unione Sportiva Triestina.
L’ultima volta che la Triestina ha sfiorato la serie A è stato nel 2002-2003 (quinto posto e non c’erano i playoff), allenatore Ezio Rossi, dopo la doppia promozione dalla C2, sotto la presidenza di Amilcare Berti. Il «dopo» è stato tormentatissimo: nel 2005-2006 erano stati cambiati addirittura cinque allenatori; la retrocessione in Lega Pro nel 2010, con il ripescaggio per le difficoltà economiche di altri club; il disamore del pubblico, che aveva convinto l’azionista di maggioranza, Fantinel, a usare il telone con il pubblico stampato per non far sembrare deserto lo stadio (settembre 2010); la caduta vera del 21 maggio 2011, dopo la sconfitta in casa con il Vicenza. Ma i problemi maggiori per la Triestina sono di carattere finanziario: il gruppo Aletti ha rilevato la società il 27 agosto 2011, ma non avendo presentato i documenti richiesti per la ricapitalizzazione per risanare i sei milioni di debiti, alla società è stato concesso l’esercizio provvisorio, gestito dal curatore fallimentare, per concludere la stagione, con Galderisi in panchina che sta cercando di ottenere il massimo dalla squadra.
Cagliari-Inter si gioca nello stadio intitolato a Nereo Rocco e inaugurato il 18 ottobre ’92. Quello dove nel ’97 si era già giocato nel sabato prepasquale: Italia-Moldova 3-0, con i gol di Paolo Maldini (nella città del papà c.t.), Zola e Vieri (all’esordio per il millesimo nella storia azzurra). Il Milan aveva portato la Champions League a Trieste nel ’94 fra ottobre (2-1 all’Aek Atene) e novembre (2-0 all’Ajax). L’Inter aveva giocato le prime due partite della Coppa Uefa 2001-2002: 3-0 ai romeni del Brasov, nel giorno in cui era riapparso anche Ronaldo, dopo 525 giorni senza partite ufficiali (20 settembre); 2-0 al Wisla Cracovia con la doppietta di Kallon, nel secondo turno (18 ottobre). «A Trieste tifano tutti Milan, sarà meglio che giocare in casa», è stato il commento di Cellino. Forse non è proprio così, perché in zona di interisti ce ne sono, ma una partita a Trieste non è mai un evento banale. E non lo sarà nemmeno sabato prossimo.
Fabio Monti