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 2012  aprile 04 Mercoledì calendario

TORNANO?

Far rinascere i Beatles. Vabbé che è Pasqua, ma il miracolo è impossibile. Non sono tornati assieme nei dieci anni in cui tutti erano in vita. Le possibilità offerte dalla tecnologia sono già state sfruttate nel ’95 quando la voce di Lennon, presa da un vecchio demo, venne montata su nuove incisioni dei tre superstiti per «Free As a Bird». E se la reunion la facessero gli eredi? A rilanciare il progetto, sogno e incubo dei fan, è il figlio di Paul McCartney. James, 34 anni, oltre agli stessi lineamenti di papà ha deciso di seguirne anche la strada professionale.
Ieri sera ha suonato al Cavern Club di Liverpool, la tana sotterranea dove i Fab Four si sono fatti le ossa prima di conquistare il mondo e cambiare la storia.
James pensa in grande: vuole rifare i Beatles. Anzi, così li chiama l’intervistatore della Bbc, i Beatles Next Generation. «Beh, se n’è parlato», svela. Non sui giornali o sui forum dei fan. Per fugare l’idea che si tratti di una trovata per farsi pubblicità, James dice che se ne è parlato proprio fra i diretti interessati. Sarebbe un colpaccio: 50 anni dopo il debutto discografico di Paul, John, George e Ringo («Love Me Do» venne pubblicato il 5 ottobre 1962) ecco i figli.
E giù a fare l’elenco dei candidati. «Io ci sarei e sarei felice di farlo», annuncia convinto. Alla batteria chi prenderebbe il posto di Ringo? «Non credo che Zak (che ha suonato con Oasis e Who ndr) lo vorrebbe fare. Magari Jason (altro figlio, pure lui batterista ndr)». Lennon di figli ne ha avuti due: Julian dalla prima moglie Cynthia Powell e Sean, nato dalla relazione con Yoko Ono. Entrambi ci hanno provato, e qualche canzone l’hanno pure azzeccata. «Sean sembrava interessato», ha detto Jason. «Lo era anche Dhani», il figlio di George Harrison, voce e chitarra dei thenewno2. Anche James è un cantautore, ha suonato la chitarra in due degli album del padre («Flaming Pie» e «Driving Rain») che gli ha prodotto i suoi due Ep.
Nell’intervista Macca junior ha parlato dei Beatles, quelli originali, di come da bambino sognasse di «essere meglio» di loro. Superarli rimarrà un sogno, non ci sono dubbi. Ma la modestia non è il suo forte: «Non sono sicuro di potercela fare. Comunque vada vorrei eguagliarli, ma anche quello è difficile».
Andrea Laffranchi