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 2012  aprile 04 Mercoledì calendario

Di fronte alla valanga di liste civiche e personali che allungheranno le schede delle prossime comunali, ha buon gioco il politologo Roberto D’Alimonte a notare che «se l’imprenditoria economica può dirsi in crisi, l’imprenditoria politica dimostra di essere in ottima salute»

Di fronte alla valanga di liste civiche e personali che allungheranno le schede delle prossime comunali, ha buon gioco il politologo Roberto D’Alimonte a notare che «se l’imprenditoria economica può dirsi in crisi, l’imprenditoria politica dimostra di essere in ottima salute». Perché il «combinato disposto» della debolezza dei partiti e dei difetti di un sistema elettorale che consente a chi ha pochi voti di farli valere «in altre arene» o di spenderli al secondo turno, produce fenomeni di questo tipo. Ma l’allarme lanciato da un esperto come D’Alimonte è che «la tendenza alla frammentazione che provoca i noti rischi di ingovernabilità, potrà riprodursi alle politiche se i partiti daranno seguito alla riforma elettorale che hanno in cantiere». Ma intanto bisognerà vedere come andrà il 6-7 maggio nei circa 1000 Comuni dove si andrà a votare. I sondaggisti sono concordi: nel complesso i candidati di centrosinistra hanno migliori chances grazie alla spaccatura tra Pdl e Lega; anche se tra il 7 e il 20 maggio, verso il secondo turno, si potrebbe assistere a varie forme di accordi camuffati o palesi; tanto che Formigoni, visti i rischi che corre al Nord il centrodestra, si augura «che sia possibile ai ballottaggi una ricomposizione unitaria». Comunque sia, le curiosità si sprecano. Le liste depositate mostrano record di candidati di ora in ora aggiornati: a Palermo, dove figurano 1300 aspiranti consiglieri comunali si fronteggiano 11 candidati sindaco, a La Spezia si presentano in 800 sparsi in 27 liste con 14 candidati sindaco; a Isernia, tra i 600 candidati a consigliere c’è anche l’ex parroco Don Vincenzo Chiodi - come indipendente del Movimento del Guerriero Sannita - colpito dagli strali della Curia che minaccia provvedimenti a suo carico. Dopo aver retto Salemi, Vittorio Sgarbi ci riprova a Cefalù, a Como scende in campo un ex campione del mondo, Pietro Vierchowod, vincitore con la nazionale, pur dalla panchina, in Spagna nel 1982 e ora alla guida della lista Il Faro: da ex stopper, ha pensato bene di annunciare la sua decisione con il volantino «Sto(p)per candidarmi». A Cuneo ci sono 21 liste e 600 aspiranti consiglieri. E nel cuneese, una delle liste a Rittana ha come simbolo una donna nuda con il motto «Bunga bunga»: se ammessa, c’è da scommettere che i suoi voti li avrà. Anche se alle porno-star non è andata bene con i numeri: a Taranto non è riuscita a raccogliere 350 firme per presentarsi la polacca Amanda Fox; a Monza, dopo il forfait di Milly D’Abbraccio, ha fatto un passo indietro Ilona Staller, in arte Cicciolina, che punta a tornare in Parlamento l’anno prossimo. Il fenomeno delle liste civiche impazza pure ad Alessandria, con 16 candidati, 34 liste e un migliaio di nomi sparpagliati in simboli dai nomi anche vocativi, come Nuvole, Politica Pulita, I cittadini prima di tutti... Ma le sfide simbolicamente più interessanti sono sei: Verona, Palermo e Genova, seguite da altre tre, L’Aquila, Parma e Catanzaro. A Verona, Flavio Tosi parte favorito, appoggiato dalla Lega, da una parte del Pdl e da 6 liste civiche, ma se la dovrà vedere con altri 8 candidati, tra cui l’ex Presidente di Veronafiere, Luigi Castelletti, sostenuto oltre che dal Pdl, da Udc, Fli, Nuovo Psi. Se ci sarà un secondo turno, entrerà in gioco Michele Bertucco, sostenuto da Pd, Idv, Sel, Fds e due liste civiche. A Genova, Marco Doria, «l’arancione» vincitore delle primarie del centrosinistra, è dato favorito al primo turno e se la vedrà con Enrico Musso, sostenuto dal Terzo Polo; Pierluigi Vinai, indipendente di area cattolica che conta sull’appoggio esterno del Pdl; e Edoardo Rixi, della Lega Nord. A Palermo, il centrosinistra è spaccato, con l’ex sindaco Leoluca Orlando tornato in pista, malgrado le primarie avessero indicato il giovane Ferrandelli, mentre Pdl, Grande Sud, La destra e Udc sostengono Massimo Costa.