varie, 4 aprile 2012
Antonio Di Martile, 72 anni. Di Pescara, ex netturbino e guardiacaccia, viveva in una casa popolare con la moglie Evelina Leporiere, 76 anni, costretta da un ictus sulla sedia a rotelle, e con la badante romena Corina Dascalu, 36 anni, madre di due figli di 7 e 14 anni, che per cinque anni s’era presa cura della malata ventiquattr’ore su ventiquattro ma da qualche tempo, essendosi innamorata di un ragazzo di nome Florin, aveva preso a chiedere permessi e orari più flessibili e per questo litigava di continuo col Di Martile
Antonio Di Martile, 72 anni. Di Pescara, ex netturbino e guardiacaccia, viveva in una casa popolare con la moglie Evelina Leporiere, 76 anni, costretta da un ictus sulla sedia a rotelle, e con la badante romena Corina Dascalu, 36 anni, madre di due figli di 7 e 14 anni, che per cinque anni s’era presa cura della malata ventiquattr’ore su ventiquattro ma da qualche tempo, essendosi innamorata di un ragazzo di nome Florin, aveva preso a chiedere permessi e orari più flessibili e per questo litigava di continuo col Di Martile. L’altra sera, durante l’ennesima discussione in salotto, il vecchio afferrò uno dei suoi fucili e sparò contro la Dascalu, davanti agli occhi della consorte, due colpi tra il collo e la spalla. Quindi scese in cantina, si puntò l’arma alla testa e fece fuoco, morendo all’istante (alla badante, ricoverata in ospedale, hanno amputato un braccio). Verso le 19.45 di martedì 2 aprile in via Punta Penna 28 a a Villa Raspa (Pescara).