Maurizio Molinari, La Stampa 4/4/2012, 4 aprile 2012
Chrysler, vendite record E la Cinquecento fa boom – Le vendite della Cinquecento trainano Chrysler sul mercato americano consentendo al gruppo di Auburn Hill di registrare il maggior incremento nelle vendite degli ultimi quattro anni, nella cornice di un mercato in ripresa del quale si avvantaggiano anche le concorrenti General Motors e Toyota
Chrysler, vendite record E la Cinquecento fa boom – Le vendite della Cinquecento trainano Chrysler sul mercato americano consentendo al gruppo di Auburn Hill di registrare il maggior incremento nelle vendite degli ultimi quattro anni, nella cornice di un mercato in ripresa del quale si avvantaggiano anche le concorrenti General Motors e Toyota. Sono i dati di marzo a descrivere il balzo in avanti del gruppo Chrysler: la vendita di 163.381 auto significa un aumento del 34 per cento rispetto alle 121.730 dello stesso mese del 2011. A fare progressi sono Jeep, Dodge e Ram Truck ma chi spicca di più sono i marchi Fiat grazie a un incremento del 642 per cento che significa anche record mensile di vendite. Se nel marzo 2011, quando la Cinquecento venne lanciata sul mercato americano, le vetture vendute furono appena 500, nel mese appena terminato hanno toccato quota 3712 e ciò si deve a una crescente popolarità del prodotto considerato economico, in termini di costi di carburante, nel bel mezzo di una stagione segnata dal rincaro del prezzo del greggio, che in molti Stati americani ha superato la soglia psicologica dei 4 dollari a gallone (3,78 litri). L’aumento della domanda ha portato all’apertura di nuovi concessionari, moltiplicando la presenza sul territorio in una sorta di effetto-domino positivo che Reid Bingland, responsabile di Chrysler per le vendite negli Stati Uniti, spiega parlando di «combinazione fra disponibilità di prestiti, miglioramento dell’economia, accumulazione della domanda e l’effetto dei prezzi alti del carburante che hanno spinto le persone ad acquistare veicoli più efficienti nel consumo del carburante». Positivo l’andamento delle Chrysler Sedan 200 e 300 che raddoppiano le vendite, anche in questo caso sostenute dal fatto che i nuovi modelli garantiscono un maggiore risparmio di carburante. Si tratta di risultati che premiano il gruppo guidato da Sergio Marchionne, nella cornice di una ripresa del mercato automobilistico americano, che porta gli analisti del settore a prevedere che le vendite annuali di nuove auto e nuovi camion possa raggiunge una cifra fra 14,1 e 14,5 milioni di veicoli, in ragione dei forti rialzi registrati nei primi due mesi del 2012, seguiti in marzo dalla vendita totale di 1,37 milioni di autoveicoli con una crescita complessiva del 6 per cento. Per General Motors ciò ha comportato un progresso del 12 per cento, dovuto in gran parte alla sostenuta domanda di auto piccole oppure in grado di percorrere 30 miglia (48,2 km) con 1 gallone (3,78 litri) mentre Toyota ha aumentato le vendite del 15 per cento soprattutto grazie alle vetture ibride Pryus, cresciute del 54 per cento. Sorrisi anche in casa Volkswagen dove le vendite in marzo sono state di 36.588 veicoli con un aumento del 35 per cento e il dato migliore in assoluto sul mercato degli Stati Uniti dal 1973. Ciò significa che i consumatori americani rimasti lontani dai concessionari a causa della crisi economica stanno tornando sul mercato, spinti dai rialzi della benzina ad abbandonare le vecchie auto finora possedute perché consumano troppo, cercando nuovi modelli più efficienti. Si spiega così anche il progresso nelle vendite di Chevrolet Cruze e Honda Fit. A tale comportamento dei consumatori, per Jesse Toprak di «TrueCar.com», si somma a quanto sta avvenendo «a Wall Street e sul mercato del lavoro» perché l’aumento degli indici e la ripresa dell’occupazione «hanno dato luce verde agli acquisti» da parte di chi finora aveva preferito rimanere alla finestra, in attesa di un momento più propizio. «La dinamica di questo processo economico - commenta Jim Lentz, capo delle vendite di Toyota negli Stati Uniti - consente di avere fiducia sulla direzione intrapresa dalla crescita».