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 2012  aprile 02 Lunedì calendario

Quella gogna orrenda contro Calearo I veri mostri sono altri – Caro direttore, Walter Veltroni ha definito Mas­simo Calearo una «persona orren­da », epiteto che rivela un enorme senso di colpa per aver candidato l’imprenditore con simpatie forzi­tali­ote capolista del Pd alle elezio­ni del 2008

Quella gogna orrenda contro Calearo I veri mostri sono altri – Caro direttore, Walter Veltroni ha definito Mas­simo Calearo una «persona orren­da », epiteto che rivela un enorme senso di colpa per aver candidato l’imprenditore con simpatie forzi­tali­ote capolista del Pd alle elezio­ni del 2008. Ma «orrendo» è un ag­gettivo che nulla ha a che fare con la politica, è solo la rabbia incon­sulta di un leader frustrato. Veltro­ni alimenta la canea di giustizieri che si è scatenata sul web e non so­lo dopo le incaute affermazioni di Calearo alla Zanzara . Noi, che lo abbiamo guardato negli occhi quando ha parlato dei 12mila eu­ro di mutuo pagati con lo stipen­dio da deputato e pure delle sue as­senze e infine del macchinone im­matricolato all’estero, cose che hanno suscitato enorme scanda­lo, non ci accodiamo alla gogna. Non è orrendo Calearo, sono or­rende parole come quelle di Nico­la Zingaretti, il presidente della provincia di Roma, secondo il qua­le «è per gente opportunista, egoi­sta e senza ideali come Calearo che l’Italia rischia di affondare». Davvero? E lo spread ? E la specula­zione internazionale e le mancate riforme? E che titoli ha Zingaretti per definire una persona «senza ideali»? Sul serio l’ex falco di Fe­dermeccanica, a capo di un grup­po che dà lavoro a un migliaio di persone, è uno dei principali affos­satori del sistema italia? Non scherziamo. Anche Maurizio Ga­sparri, che lo ha accolto senza fia­tare nel centrodestra, ora lo aggre­disce senza pietà definendolo «una vergogna per l’Italia e l’im­prenditoria ». Perché nessuno, nel centrosini­stra, si è mai accanito con tale vee­menza contro il superassenteista Antonio Gaglione, fortemente vo­luto da Rosy Bindi in Puglia, uno che si compiaceva di non andare alla Camera perché aveva la sua at­tività di cardiologo e doveva pre­senziare ai convegni medici? Su Twitter , poi, si scatenano insulti di ogni tipo. «Calearo, dopo aver­lo no­minato sento un incompren­sibile impulso a disinfettare la lin­gua », scrive tal Giusy del Pd, o an­cora «Calearo va torturato, poi mandato a spalare della merda a mani nude finché campa», dice un altro.Ma c’è dipeggio,e forse è il caso di procurarsi una guardia del corpo se certi parlamentari che si definiscono sobri e respon­sabili si mettono al livello dei paz­zi frequentatori di internet. Si potrebbe ricordare a Veltroni che il suo Pd, con Calearo, raggiun­se quasi il 34 per cento e dunque mettendo il suo ex candidato nel girone dei reietti rinnega anche se stesso e la sua scommessa maggio­ritaria. All’epoca, Calearo serviva a prendere voti a destra, oggi che il Pd va a braccetto con Vendola e la Cgil, va solo bastonato. Viene faci­le, certo. Ha detto cose sbagliate, anzi sbagliatissime e inopportu­ne. Però, in fin dei conti, ognuno con la paga da parlamentare ci fa quello che crede e se vuole com­pr­are la porsche in Slovacchia per­ché costa meno, forse il problema sono le tasse spaventose che ab­biamo in Italia. Che si dimetta, Massimo Calearo. Ma le «persone orrende» sono altre.