Ian Burrell, il Fatto Quotidiano 1/4/2012, 1 aprile 2012
FAMOSO E INESISTENTE: LA PARABOLA DEL GIORNALISTA FANTASMA
Di tutti i giornalisti che lavoravano per News of the World durante il periodo oggetto di indagini da parte di Scotland Yard, uno certamente non verrà arrestato. Per il semplice fatto che Edward Trevor non è mai esistito. Ma questo piccolo particolare non gli ha impedito di firmare 300 articoli sul famigerato tabloid.
Il giornalista era una finzione, ma i pezzi con la sua firma vengono attentamente esaminati dagli inquirenti dell’Operazione “Weeting” che indaga sulle intercettazioni telefoniche e altre attività illegali dell’ormai defunto e famigerato giornale di Murdoch.
TREVOR ERA per molti aspetti il giornalista tipo di News of the World. Poteva occuparsi della più lasciva storia di sesso come di gossip riguardanti le celebrità o di pettegolezzi politici e sempre con l’umorismo e il generoso uso di stereotipi e giochi di parole tipici del giornale.
Gli inquirenti sono interessati all’inesistente Trevor proprio perché a sua firma uscivano i pezzi che gli autori per qualche ragione non volevano firmare. Questi articoli anonimi offrono una chiave di lettura su quella che era la “cultura giornalistica” di News of the World.
Tra gli scoop di Trevor alcune sordide storie sulla vita privata di persone ricche e famose. Una delle sue vittime è stato il presentatore televisivo Angus Deayton che, come rivelò Trevor, “organizzava orge a tre con la sua amante segreta e una prostituta, il tutto condito da un bel po’ di droga”.
Trevor nell’ottobre 2002 disse ai lettori che Deayton sperava di non far conoscere la sua relazione, ma che “poco dopo tutto era uscito allo scoperto, compresi i particolari più imbarazzanti”. Nel pezzo come fonti si citavano non meglio identificati “amici” del presentatore.
Nel luglio 1999 Trevor rivelò che l’attore Steve McFadden si era riconciliato con la ragazza che due mesi prima se ne era andata con la loro figlioletta. “Telefonò ad Angie e aprì il suo cuore pregandola di perdonarlo”, disse una “fonte” a Trevor.
In un altro articolo Trevor scrisse che Catherine Zeta-Jones “aveva detto agli amici” che voleva stupire Hollywood sposando Michael Douglas in una cappella gallese. In realtà si sposarono a New York anche se l’anello era stato acquistato a Aberystwyth.
Sempre nel 1999 l’inesistente giornalista scrisse un lungo pezzo di ben 1.500 parole sull’attore e cantante Robson Green sulla base di informazioni attribuite a una sua “intima amica”. ”Le cantò Unchained melody, uno dei suoi pezzi forti, poi concesse il bis a letto”. Alcuni articoli di Trevor rivelavano un certo malanimo. Nel febbraio 1999 prese di mira Stephen Fry scrivendo che in un film per la televisione si sarebbe spogliato nudo davanti a un certo numero di ragazze. Il pezzo dipengeva Fry come “un gay scapolo e senza figli” e citava una madre, ovviamente anonima, che diceva che non aveva permesso alla figlia di fare il provino per il film perché ”nessun genitore sano di mente consentirebbe alla figlia di partecipare a simili sconcezze”. Il film, per la cronaca, si intitolava Whatever happened to Harold Smith ed era vietato ai minori di 15 anni.
Talvolta Trevor si vantava di aver svolto inchieste sotto copertura. Nel 1997, ad esempio, un suo pezzo dal titolo Perverts on Parade parlava delle orge organizzate nella British Legion ed era ricco di particolari e allusioni. Nell’articolo, il giornalista virtuale scrisse che quando venne scoperto ”fu costretto a battere in ritirata” – cosa piuttosto difficile difficile da credere per un fantasma.
QUANDO IL famosissimo giornalista Neville Thurlbeck, che dette le dimissioni da News of the World, poco prima che scoppiasse lo scandalo, fu coinvolto in una storiaccia di sesso e nudismo, si rivolse a Trevor per essere aiutato. L’insesistente giornalista scrisse che “una coppia di nudisti aveva tentato di ricattare il giornale chiedendo insistentemente denaro” e che, in seguito, foto di Thurlbeck nudo erano arrivate a sua moglie. Chissà come!
Alcuni articoli erano stravaganti. Scrisse a esempio che la Gran Bretagna era in testa nella corsa alle armi grazie alla scoperta della “Bomba E”, capace di neutralizzare il nemico ”con una scarica di corrente elettrica”. Raccontò anche l’incredibile storia di un uomo soffocato nel sonno dallo smisurato seno rifatto della moglie e descrisse dettagliatamente il progetto di costruire una nave da crociera lunga un miglio, in grado di ospitare permanentemente 65.000 ricconi per metterli al sicuro dal fisco facendoli vivere in acque internazionali.
Per lo più l’inesistente Trevor serviva a celare la vera identità dell’autore del pezzo, a volte un giornalista di un’altra testata, altre uno scrittore, più o meno famoso, che aveva collaborato per denaro, ma non gradiva che il suo nome comparisse su un giornale di gossip.
Trevor rimase sul ponte di News of the World quasi fino alla fine e firmò il suo ultimo pezzo nel settembre del 2010. vero esempio di fedeltà!
© The Independent
Traduzione di Carlo Antonio Biscotto