Rosaria Talarico, la Stampa 1/4/2012, 1 aprile 2012
Bollette elettriche, l’escalation dei costi per le rinnovabili – Sarà pure rinnovabile, ma agli italiani costa cara
Bollette elettriche, l’escalation dei costi per le rinnovabili – Sarà pure rinnovabile, ma agli italiani costa cara. L’energia «pulita» come quella eolica o fotovoltaica in Italia è stata sviluppata grazie ad una serie di incentivi economici. Che però alla fine pesano sulla bolletta di tutti i cittadini. Infatti tra gli oneri di sistema inseriti nella fattura bimestrale le rinnovabili rappresentano una quota del 16% della spesa totale, superando anche i costi di rete (trasporto e trasmissione), che si attestano sul 15% circa. Sottigliezze che sfuggono a chiunque non vada a controllare voce per voce gli importi della bolletta energetica. Quanto pesa in bolletta L’allarme è stato lanciato dall’Autorità per l’energia elettrica e il gas. Nel 2012 gli incentivi per le fonti rinnovabili ed assimilate sono destinati a superare i 10,5 miliardi di euro, di cui 1,2 per le fonti assimilate, 1,8 per i certificati verdi, 6 per il fotovoltaico e il restante 1,4 per gli altri strumenti incentivanti. Un importo che nella bolletta della famiglia-tipo rappresenta oltre il 90% di tutti gli oneri di sistema. E che secondo l’Autorità a maggio si tradurrà in un aumento del 4% da sommare a quello dell’elettricità che già da oggi sarà pari al 5,8%. causa dell’escalation dei costi degli incentivi alle rinnovabili - spiega Stefano da Empoli, presidente dell’Istituto per la competitività - facendo delle proiezioni in base alla probabile evoluzione degli incentivi nei prossimi anni e pure ipotizzando uno stop definitivo nel 2016, si può stimare che dai quasi 10 miliardi di euro previsti nel 2012 si passi a 20 miliardi di euro già nel 2016». L’attesa dunque è per i decreti del ministero per lo Sviluppo economico che dovranno ridisegnare il settore e correggere il peso sostenuto in bolletta, riallineando gli incentivi a quelli degli altri Paesi europei. Operazione non facile, per evitare squilibri in un settore che finora però ha prosperato proprio grazie agli incentivi. Con una potenza installata intorno ai 13 gigawatt, il settore delle energie rinnovabili ha conosciuto uno sviluppo impetuoso in questi ultimi anni pari a un giro d’affari di circa 21 miliardi di euro. E nei prossimi 10 anni, secondo stime del Gestore elettrico, se ne metteranno in circolo altri cento. Fotovoltaico pigliatutto A fare la parte del leone della potenza installata è naturalmente il fotovoltaico, con oltre 10 gigawatt: basti pensare che solo nel 2011 sono entrati in esercizio oltre 270mila impianti per circa 6,5 gigawatt. Difficile quantificare il numero di imprese attive nel settore, ma secondo alcune stime gli addetti sarebbero ormai oltre 140mila e secondo Legambiente gli impianti si trovano nel 95% dei Comuni italiani. «Al momento è difficile immaginare evoluzioni che facciano cambiare troppo radicalmente il corso degli eventi (come il passaggio almeno parziale del costo degli incentivi alla fiscalità generale) anche se qualcosa bisognerà pensarla - prosegue da Empoli - tuttavia in questa situazione, rischia di rimanere con il cerino acceso, capro espiatorio di tutti gli sbagli del passato, l’Autorità per l’energia elettrica e il gas, costretta ad aggiornare trimestralmente le tariffe elettriche sulla base di andamenti che in gran parte non può controllare. Alcuni esogeni perché legati all’andamento dei mercati internazionali e altri fin troppo endogeni al sistema italiano, come lo scellerato decreto Salva Alcoa dell’estate 2010». Per i consumatori italiani questo si traduce da qui al 2014 in aumenti della bolletta in media a due cifre su base annuale, «a causa delle scelte lassiste del passato» conclude da Empoli. Se queste stime si avverassero, come al momento sembra probabile, l’impatto in bolletta sarebbe a dir poco significativo, con un incremento superiore al 50% nel 2016 rispetto all’attuale valore. Non esattamente una buona notizia per il consumatore in tempo di crisi. Consumatori sulle barricate «Gli utenti pagano cosa e chi? Si faccia chiarezza e non solo chiacchiere politiche» chiede Vincenzo Donvito, presidente dell’Aduc. «Un aumento del 9,8% delle bollette elettriche da oggi a maggio, dove il 4% è dovuto agli incentivi per le energie rinnovabili non è più sopportabile per famiglie e imprese e l’Autorità ha diffuso i dati per dare un segnale chiaro alla politica perché intervenga su questo sistema».