Giulio Cardone, Repubblica 2/4/2012, 2 aprile 2012
«Era una persona bizzarra con una personalità che era impossibile non soffrire. Succedeva anche a Maestrelli, si creavano situazioni difficili da gestire
«Era una persona bizzarra con una personalità che era impossibile non soffrire. Succedeva anche a Maestrelli, si creavano situazioni difficili da gestire. Giorgio comandava e s’incazzava. Basti pensare che nella parte posteriore del pullman c’era una specie di salottino dove potevano sedere solo Chinaglia e chi voleva lui. Poi era anche un uomo tenero, di grande dolcezza» (Vincenzo D’Amico)