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 2012  aprile 02 Lunedì calendario

Un prestito di poche migliaia di euro per ristrutturare casa, una somma un po’ più sostanziosa per consolidare debiti pregressi, per comprarsi l’auto o per pagarsi le cure mediche

Un prestito di poche migliaia di euro per ristrutturare casa, una somma un po’ più sostanziosa per consolidare debiti pregressi, per comprarsi l’auto o per pagarsi le cure mediche. Sono le prime richieste, di piccoli privati ad altre persone in carne e ossa, con cui si è rimesso in moto il social lending, una pratica alternativa di credito personale, fatta direttamente dalle persone via web, senza bisogno dell’intermediazione della banca o di società finanziarie. Nata in Gran Bretagna nel 2005, questa formula è arrivata nel nostro Paese con Zopa.it all’inizio del 2008. Il cammino si era interrotto però poco dopo, nell’estate del 2009, per l’intervento di Banca d’Italia che aveva messo i sigilli al sito che l’aveva cancellato dall’elenco degli intermediari finanziari. La stessa fine era toccata anche al concorrente Boober, arrivato quasi in contemporanea sul mercato e chiuso anche questo da Banca d’Italia. Lo stop non ha fermato i fondatori di Zopa.it che, dopo un’assenza di due anni e sette mesi, in cui hanno ottenuto le autorizzazioni necessarie per operare, hanno riaperto i battenti con nuovi soci (nel capitale non c’è più la casa madre Zopa.uk), una diversa ragione sociale (Spa), un nuovo nome e un nuovo sito. Il testimone è stato raccolto, in questi giorni, da Smartika.it, come Istituto di Pagamento autorizzato e vigilato da Banca d’Italia. La notizia era attesa tanto che la community Zopa (oltre 40mila utenti registrati) ha atteso per oltre due anni, periodo in cui sono stati assicurati i regolari ripagamenti dei prestiti ancora in essere, la ripresa dell’attività di social lending e si è riattivata velocemente su Smartika.it. Sul sito sono già attivi un migliaio di Prestatori Smartika che hanno immesso nel marketplace liquidità sufficiente per erogare i primi prestiti. Zopa.it, da inizio 2008 a metà 2009 aveva consentito a 5mila utenti di prendere a prestito e prestare oltre 7milioni di euro. La lunga pausa è servita per ottimizzare l’intero meccanismo. «Non prevediamo più i mercati a 12 mesi, gli importi dei prestiti sono stati abbassati anche alla soglia più piccola dei mille euro mentre il sistema delle offerte è stato semplificato» racconta Carlo Vitali, marketing manager della neonata realtà. In pratica su Smartika.it i richiedenti possono ottenere prestiti da 1.000 a 15.000 euro, rimborsabili in 24, 36 e 48 mesi, con un processo per molti versi simile a quello tradizionale, ma con alcune sostanziali differenze. Qual’è il vantaggio? Al termine della richiesta online il Richiedente sa immediatamente e realmente se può avere il prestito. «Il tasso d’interesse da pagare è basato sul merito creditizio di chi chiede denaro, rilevato attraverso l’interrogazione ad apposite banche dati, e sui tassi offerti al momento dai Prestatori» spiega Vitali. «Nella prima settimana a pieno regime abbiamo erogato nove prestiti per importi medi intorno ai 5.200 euro e con Taeg dal 6,74% al 10,90%. I Richiedenti sono prevalentemente quarantenni, molti di loro erano già stati clienti Zopa» racconta Vitali. Il prestito è composto da centinaia di microprestiti di differenti Prestatori e viene restituito con rate mensili suddivise e accreditate da Smartika.it ai Prestatori per le microrate di spettanza. Il lato Prestatori è ancora più innovativo. Il Prestatore può offrire in prestito da 100 a 50.000 euro e l’importo offerto è frazionato su 50 diversi Richiedenti per minimizzare il rischio, Chi intende dare denaro può scegliere le tipologie, basate sul merito creditizio, di Richiedenti a cui prestare. Poi decide il tasso a cui offrire e lo aggiusta in base all’andamento della domanda e dell’offerta sul marketplace. Ha piena conoscenza sull’utilizzo del suo denaro e sull’andamento del proprio portafoglio prestiti. In più può cedere i suoi crediti ad altri Prestatori se ha urgenza di liquidità. Tra chi offre denaro abbiamo tanti prestatori del mondo bancario. Del resto chi meglio di loro può capire al bontà del modello» racconta Vitali. I tassi sono allettanti. Come riferimento, i Prestatori nel periodo di attività di Zopa. it hanno ottenuto il tasso medio del 7,8% (al lordo di commissioni, insolvenze e tasse). Il social lending è una pratica diffusa nel mondo. Attualmente sono più di 35 i siti operanti nei vari Paesi, con volumi di prestiti erogati che stanno diventando in alcuni casi significativi (nel 2011 Lending Club negli Stati Uniti ha erogato prestiti per 260 milioni di dollari. Zopa in Gran Bretagna occupa il 2% del mercato e pari a 60 milioni di sterline nell’anno passato).