Carlo Bertini, La Stampa 2/4/2012, 2 aprile 2012
Nessun «ponte» per il 25 aprile e ci sarà seduta anche il 3 maggio, nonostante le «esigenze» della campagna elettorale, annunciava con orgoglio l’altro giorno un comunicato della Camera
Nessun «ponte» per il 25 aprile e ci sarà seduta anche il 3 maggio, nonostante le «esigenze» della campagna elettorale, annunciava con orgoglio l’altro giorno un comunicato della Camera. E considerando che il nuovo corso all’insegna del rigore suggerisce di asciugare le ferie per evitare altri strali contro la Casta, due notizie del genere non potevano che essere accolte con favore. Ma dietro le convocazioni ufficiali, spulciando il calendario dei lavori, si scopre che i deputati potranno godersi lo stesso discreti periodi di relax, magari per affrontare meglio la campagna per le amministrative. Ecco come. Oggi arriva in aula il decreto semplificazioni che decade il 9 aprile, giorno di «pasquetta» e quindi il voto finale, con o senza fiducia, è previsto per mercoledì mattina. Nel pomeriggio tutti a casa una settimana, superando pasqua, con un altro giorno di decantazione dopo «pasquetta», come concesso agli studenti delle scuole medie, fino a mercoledì 11 aprile. Quando gli onorevoli, come deciso dall’ultima riunione dei capigruppo, saranno costretti a tornare in aula per votare il decreto sulla golden share. Dopo due settimane di attività, arriva il fatidico 25 aprile. Il 23 e 24 aprile l’aula dovrà esaminare il Documento di economia e finanza, ed è vero che è convocata anche il 26, ma per il question time di ministri e interpellanze urgenti, appuntamenti che non richiedono d’obbligo il pienone delle presenze. Dunque chi vuole fa un salto di un’altra settimana, scavallando il 1 maggio che cade di martedì e godendo di un altro giorno di decantazione il 2; giovedì 3 si torna al lavoro in aula, ma sempre per interrogazioni e interpellanze. E’ vero, la domenica dopo, il 6 maggio si celebrano elezioni amministrative in un migliaio di comuni e la settimana di pausa elettorale è una prassi consolidata. Dunque martedì 8 si tornerà al lavoro, ma già una settimana dopo, il 15 maggio, salvo voti d’urgenza, molti si sentirano autorizzati a non tornare a Roma per combattere accanto ai candidati dei comuni che domenica 20 dovranno misurarsi nei ballottaggi. Ecco a ben vedere, quali saranno gli impegni delle prossime settimane, considerando che le votazioni in aula obbligano i 630 onorevoli ad essere presenti ogni giorno per evitare sanzioni sulla diaria.