Aldo Grasso, Corriere della Sera 2/4/2012, 2 aprile 2012
Grande clamore si è fatto sull’uscita di scena di Emilio Fede, che pure portava a casa, ogni sera, il suo milione e duecentomila fedeli spettatori
Grande clamore si è fatto sull’uscita di scena di Emilio Fede, che pure portava a casa, ogni sera, il suo milione e duecentomila fedeli spettatori. Nulla invece si dice della perdurante crisi del Tg1, la cui media stagionale forse non è mai stata così bassa: la «cura Minzolini» ha condotto il principale tg pubblico ad attestarsi sui 5.876.000 spettatori, per uno share del 22,7% (edizione serale nei giorni feriali). Si tratta, nonostante tutto, del notiziario leader, ma solo la scorsa stagione c’erano quasi 400.000 spettatori in più. Se si considera un periodo omogeneo per platea televisiva (gennaio-marzo) si nota che l’attenzione complessiva degli italiani nei confronti del rituale serale del tg è in crescita: complessivamente 22.641.000 spettatori, contro i 22.546.000 del 2011. A crescere sono tutte le testate, ad eccezione proprio del Tg1, che si attesta ora sui 6.281.000 spettatori (23,2%) contro i 6.600.000 spettatori (25,4%) dell’anno passato. Migliorano invece il Tg2 (2.734.000 spettatori medi, 9,4%), il Tg3 (2.869.000 spettatori, 14,1%), il Tg5 (5.643.000, 20,7%), Studio Aperto (1.529.000 spettatori, 9,2%) e TgLa7 (2.442.000, 8,9%). Tre considerazioni di fondo. Il Tg1 gode di uno straordinario lascito istituzionale di credibilità, ma rischia di vederlo esaurire con la progressiva emorragia degli ascolti; dopo la «transizione» Maccari, ci vorrebbe un rilancio con un direttore forte. L’attenzione in crescita nei confronti dei tg è il contraltare del parziale ridimensionamento dei talk informativi: la gente vuole meno chiacchiere e un aggiornamento puntuale sui fatti importanti. Infine, vedremo come si muoverà Mediaset nell’epoca post-Fede, conservando cioè testate separate o dando più peso alle sinergie create dalla nuova testata TgCom24. In collaborazione con Massimo Scaglioni, elaborazione Geca Italia su dati Auditel.