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 2012  marzo 31 Sabato calendario

LIBRO IN GOCCE

Numero 23 (Renzo Paris, «La banda Apollinaire»)


Lo stravagante Apollinaire –

Lumache «Apollinaire come il filosofo greco Socrate dava insegnamenti al di fuori di ogni scuola, per la strada, camminando lungo i boulevards o in uno studio di pittore, o, più spesso, ai tavolini di un caffè, del Coupole soprattutto. Lui parlava e noi ascoltavamo. Quando s’accorgeva che l’atmosfera si faceva troppo seria rompeva tutto dicendo: “Vado a mangiarmi un piatto di lumache”. Gli piacevano moltissimo i vecchi clisteri, quelli delle commedie di Molière, e a casa ne aveva diversi, lì, tra un quadro di Picasso e una maschera africana. La sua casa era come un santuario. Era piena degli oggetti del suo culto» (Ungaretti).

Roma Guglielmo Vladimiro Alessandro Apollinaire de Kostrowitzky, nato a Roma in via Milano 19 il 25 agosto 1880 da Angelina o Angeliska o Alexandrina o Angelica Olga de Kostrowsky, entreneuse e giocatrice. E da padre incerto, secondo Apollinaire un cardinale o addirittura il Papa (in questo caso si sarebbe trattato di Leone XIII, quello della Rerum novarum) più probabilmente da un Francesco Camillo Flugi d’Aspromonte, già ufficiale borbonico, siciliano, che picchiava la madre e sparì presto alla volta delle Americhe.

Scarafaggi «Ogni mese mia madre mi sottoponeva al supplizio degli scarafaggi, li raccoglieva non so come in un vecchio barile, poi mi chiamava a vedere, versava l’acqua bollente su quelle infelici creature, io assistevo rapito ai contorcimenti, alle corse, ai salti disordinati che precedevano la morte».

Suicidio Il piccolo Guillaume, scelto in piazza Navona per estrarre i numeri del lotto, vede un signore che, avendo perso tutto, si spara in bocca.

Lingue Parlava polacco, russo (lingue della madre), francese (imparato in collegio), italiano e romanesco. Mischiava poi tutto.

Prime poesie Mort de Pan, prima raccolta poetica, pubblicata nel 1907 con lo pseudonimo di Macabre.

Laurencin Tra i suoi primi amori Marie Laurencin, mascolina, lui stesso le insegnava come portarsi per esser più simile a un travestito.

Loulou La contessa Louise de Coligny-Chatillon detta Loulou gli racconta per lettera le sue masturbazioni, lui le risponde che a quel modo diventerà nevrastenica, lei insiste su quelle pratiche feroci, lui ruggisce di desiderio e, essendo sotto le armi, la informa dei soldati che lo fanno in pubblico oppure tutti insieme sotto le coperte cercando di venirsene all’unisono… Moglie Sognava in realtà una moglie serena, che gli facesse regolarmente da mangiare (Rouveyre).

Serate «Sarah Bernardt si dà per 1.500 franchi a serata…» (Apollinaire).

Picasso Studio di Picasso al BateauLavoir, in rue Ravignan: «Un tavolo bianco, una stufa, una bacinella e un secchio per la toilette, una sedia di paglia e un baule di legno come poltrona. Dietro una tenda, la camera da letto. L’atelier era ghiacciato d’inverno e bollente d’estate, la luce proveniva dalla lampada a petrolio e ci si riscaldava con una stufa a carbone. L’insieme aveva un odore irrespirabile e un giorno Apo tentò di lavare i pavimenti con l’acqua di colonia».

Nudi Picasso e Apollinaire sorpresi insieme nudi da Max Jacob.

Sessualità Sessualità incerta, fortemente anale, i romanzi sono zeppi di culi maschili e femminili, un po’ omo e un po’ etero, quasi sempre impotente. Vedi le sue fantasie erotiche e fortemente escrementizie ne Le undicimila verghe, secondo Picasso il suo capolavoro. In Thérèse la protagonista diventa uomo e suo marito si trasforma in femmina. Poi partorisce.

Cucina Rimproveri a Marie perché non sa fare il risotto alla bolognese e vuole cominciare il pranzo dal dessert. Meritarte, protagonista di Le Poète assassiné, pretende un’arte culinaria che soddisfi anche l’intelletto. Quindi, per esempio, banchetti comici con zuppe madrilene gelate, testine di vitello e cosciotto al sangue. Lirici: minestra di vermicelli, uova alla coque, insalata di lattuga con fiori di cappuccina, formaggio burroso con stufato d’agnello. Filosofici: ossa di bue, teste di coniglio. Drammatici: zuppa funebre, carni al sangue, funghi, insalata Rachel. Sfidò a duello un giornalista che aveva scritto di bere acqua Apollinaris. Cocktail carabiné: porto, grog, assenzio, succo di limone.

Morte Morto poi di spagnola, il 9 novembre 1918. Severini: «Nella grande stanza rosa dove lavorava e dove tante volte eravamo stati assieme, egli giaceva sereno, tenendo tra le dita il crocifisso che gli aveva messo Madame FaureFavier. Appeso al muro, al suo capezzale, era uno dei più recenti quadri di Picasso e dei più belli».

Notizie tratte da: Renzo Paris, «La banda Apollinaire», Hacca Edizioni, 14 euro