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 2012  marzo 30 Venerdì calendario

Vasco: si parte maledetti si finisce in tutù – La scena ha del surreale: Vasco Rossi con i capelli ritti in testa, la sigaretta spenta in mano e lo sguardo vispissimo che posa con una, due, tre, tante giovanissime ballerine classiche

Vasco: si parte maledetti si finisce in tutù – La scena ha del surreale: Vasco Rossi con i capelli ritti in testa, la sigaretta spenta in mano e lo sguardo vispissimo che posa con una, due, tre, tante giovanissime ballerine classiche. Qualcuna in tutù, naturalmente; qualcuna che è proprio una bambina. E il bello è che da lui stanno ricevendo una borsa di studio. Tre si son viste assicurare un anno intero di retta alla Scuola di Ballo dell’Accademia Teatro alla Scala, altre sette uno stage estivo: in totale, 25 mila euro.«Chi l’avrebbe mai detto, eh? Un tipaccio come me. Un elemento da maneggiare con cura, un esperimento da non ripetere a casa. Ma il rock e il balletto hanno un sacco in comune, tutt’e due trasmettono provocazione e sensualità». E al Blasco in tutù toccherà abituarsi, visto che il tre aprile debutta alla Scala il balletto tratto dalle sue canzoni, L’altra metà del cielo , dopo lo slittamento a causa dello sciopero. È significativo, però, che per la prima uscita ufficiale dopo i concerti cancellati di fine estate, e la malattia, e le esternazioni selvagge su Facebook, abbia scelto un contesto del genere. Cioè un palazzo antico di Milano pieno di gente giovane che fa musica, dove compare verso le sei e mezza di ieri pomeriggio fra boati e applausi (e fuori c’è perfino la polizia in forze). Ha una gran voglia di far vedere che è in forma: «Se becco quelli che mettono in giro la voce che sono malato li picchio. Va bene che ho detto di avere ancora bisogno di un anno di convalescenza, ma mi capite o no quando parlo? Convalescenza: C.O. N. V.... La malattia è un’altra cosa». Non vede l’ora di andar fuori a fumare, e la fedele Tania Sachs lo marca stretto. Gli han fatto fare il giro dell’Accademia, fra le ovazioni delle Fracci e dei Nureyev in erba. Ad accoglierlo il Presidente dell’Accademia Pier Andrea Chevallard e, assente giustificato il direttore della Scuola di ballo Frédéric Olivieri, il suo vice Maurizio Vanadia, marito di Marina Berlusconi e dunque genero di Silvio. Quando si stringono la mano Vasco fa un sorriso da gatto ed esclama, ancora: «Chi l’avrebbe mai detto?». Evidentemente è il leitmotiv della giornata. L’incontro annunciato con Giuliano Pisapia invece dovrà attendere perché il sindaco ha l’influenza. Dedicano al signor Rossi un duettino danzato su musiche di Satie, protagonisti gli allievi dell’ottavo anno Germano Trovato e LusyMay Di Stefano, lei con lunghi guanti neri. Vasco si commuove, «sono un grande appassionato di balletto ma lo seguo da poco, confesso che questa è la prima volta che lo vedo dal vivo e non in tivù, è di un’eleganza...». È rimasto «folgorato: anzi flashato» tre anni fa, quando girò il video Ad ogni costo con Eleonora Abbagnato, diretto da Stefano Salvati. Che ora è deus-ex-machina del balletto presto in scena oltre che presidente del Vasco Rossi Dancing Project: un’istituzione no profit che organizza corsi, stage, selezioni (la prossima a Bologna il 14 e 15 aprile). E lo sciopero, lo slittamento? Non è che Milano ce l’ha con lei? Prima la faccenda dei decibel di San Siro, poi la Cgil contro l’articolo 18. «Si vede che sono un ragazzo fortunato, rispetto le motivazioni dello sciopero anche se non parlo di politica, la politica la si fa, mica se ne parla al bar... Però mi spiace per mia madre che non avrà la soddisfazione di vedermi in smoking». Se lo potrà mettere martedì. «E no, martedì non ho mica più il posto, c’erano quelli già prenotati, è un casino. Ma voi aspettatevi cose strabilianti. Resterete stupefatti».