Michele Serra, la Repubblica 30/3/2012, 30 marzo 2012
Dopo i famosi diari di Hitler e di Mussolini, il senatore Dell´Utri ha acquistato all´asta anche alcuni volantini delle Brigate Rosse
Dopo i famosi diari di Hitler e di Mussolini, il senatore Dell´Utri ha acquistato all´asta anche alcuni volantini delle Brigate Rosse. Probabilmente possiede, in una teca, anche la barba di Landrù, un cannone di Bava Beccaris, la patente di Pacciani e la testa mozza del Battista, assecondando una vocazione collezionistica decisamente "noir". Per puntellare l´aspetto storico-culturale di questo suo pallino, il senatore ha poi dichiarato che quelle carte insanguinate gli serviranno per allestire "una mostra sul Sessantotto come motore del terrorismo". Ovviamente ognuno è libero di sostenere ciò che gli pare intelligente, compresa una così sciocca banalizzazione della storia del nostro Paese. L´importante è che il senatore, per dare meritato respiro alla sua mostra, allarghi la ricerca storica ソ a proposito di terrorismo ソ anche ai rapporti tra mafia e politica, tra servizi segreti e stragi, tra neofascismo e bombe, tra Gladio e il traffico d´armi e tritolo in giro per l´Italia. Il problema, temiamo, è documentale: per quanto abilissimo nello scovare carteggi, diari, epistole, Dell´Utri difficilmente riuscirà a procurarsi qualcosa da esporre. Le Brigate Rosse scrivevano le loro truci sentenze. Mafia e servizi non hanno lasciato tracce.