Roberto Giardina, ItaliaOggi 31/3/2012, 31 marzo 2012
La Baviera troppo ricca si ribella – In Germania, il Sud del paese è ricco mentre il Nord è povero BERLINO – Chi paga i conti in rosso della Berlino in cui vivo? Per buona parte, la meridionale Baviera che si fa carico anche dei debiti del resto della Germania
La Baviera troppo ricca si ribella – In Germania, il Sud del paese è ricco mentre il Nord è povero BERLINO – Chi paga i conti in rosso della Berlino in cui vivo? Per buona parte, la meridionale Baviera che si fa carico anche dei debiti del resto della Germania. Colpa dei bavaresi che sono troppo bravi, laboriosi, e ricchi. Il federalismo alla tedesca è esattamente il contrario di quanto vogliono pensare i separatisti di casa nostra. Si basa sulla solidarietà, e il più fortunato pensa a chi si trova nei guai. I Laender, le regioni ricche pagano per quelle povere. Ma il divario tra chi sta bene e chi sta peggio in questi ultimi anni, anche in seguito alla crisi, si è allargato. Oggi, solo quattro regioni sono in attivo e versano nella cassa di compensazione più di quanto ricevano. E la Baviera è più generosa di tutti gli altri messi insieme: ormai copre il 50 per cento delle spese. Un’esagerazione, e chiedono che il meccanismo venga modificato. E già avvenuto nel periodo immediatamente successivo alla riunificazione. Il divario tra le regioni occidentali e i Laender della defunta Germania comunista era così forte che l’Est avrebbe risucchiato tutte le risorse dell’Ovest. Inoltre, all’italiana, i tedeschi continuano a pagare la tassa straordinaria di solidarietà a favore degli Ossies, come ironicamente vengono definiti i tedeschi orientali. Doveva essere provvisoria, ma a 23 anni dalla caduta del Muro si paga sempre un extra dell’8,50 per cento sulle tasse dovute a favore della scomparsa Ddr. Ormai l’emergenza è finita, la ricostruzione ultimata, perché continuare a pagare questo che ormai viene sentito come un ingiusto balzello? “Wir sind nicht bloede”, non siamo mica stupidi, protestano i cittadini del Libero Stato di Baviera. Nel 2011, hanno versato tre miliardi e 600mila euro, il doppio dell’Assia che giunge a un miliardo e 800mila, poco più del meridionale Baden-Wuerttemberg. E al terzetto dei ricchi si unisce quasi simbolicamente Amburgo, città stato, con appena 60mila euro. Quasi l’intera somma versata dai bavaresi viene ingoiata da Berlino, poco più di tre miliardi. La metropoli è l’unica capitale d’Europa il cui reddito è inferiore alla media del paese, un quarto dei 3,5 milioni di abitanti vive grazie al sussidio pubblico, l’unica grande industria locale era la Schering acquistata dalla Bayer, e la politica non basta a sostenere l’economia. I debiti ammontano a 60 miliardi di euro, quasi la metà di quelli dell’Irlanda o del Portogallo. “Fino a quando dobbiamo pagare noi per i berlinesi?” si chiedono a Monaco. Senza dimenticare che tra Nord e Sud della Germania non corre buon sangue. Dare del prussiano a qualcuno in Baviera è considerato un insulto, che i giudici puniscono con una multa salata. A meno che, la vittima non sia un prussiano. Paradossale, ma vero. La Baviera ha un prodotto lordo superiore a quello di un Belgio o dell’Olanda, in base al reddito pro capite potrebbe entrare a buon diritto nel G8, sa unire l’agricoltura a un’industria che non teme concorrenza, dalla Bmw ai carri armati della Kraus-Maffei, agli aerei. Ha il tasso di disoccupazione più basso, come il tasso di criminalità. Da sempre guidata dai cristianosociali, la Csu che è un partito gemello ma comunque un altro partito rispetto alla Cdu di Frau Angela, è chiamata anche Amigosland, a causa dei frequenti casi di corruzione. Ma i corrotti sono anche efficienti e gli elettori perdonano. I prussiani dovrebbero rimboccarsi le maniche, invece di sopravvivere grazie ai sussidi pagati dai laboriosi meridionali. La rivolta della Baviera trascina anche le altre regioni occidentali, che non sempre se la passano bene. Ad esempio nella Ruhr, i vecchi centri come Essen, Bochum, Duisburg, hanno le casse vuote, la popolazione in calo, come i posti di lavoro, e sono costrette a versare il contributo di solidarietà. Tutto calcolato, il Bund, la Federazione continua a versare alle regioni “povere” oltre dodici miliardi di euro.