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 2012  marzo 28 Mercoledì calendario

Barack lo loda, ma il premier non c’è Dall’Italia lo ha chiamato Cicchitto - La «doppia vita» di Mario Monti - diviso tra allori internazionali e pene domestiche - prende corpo alle tre del pomeriggio al vertice per la sicurezza nucleare, per effetto di una scena originale

Barack lo loda, ma il premier non c’è Dall’Italia lo ha chiamato Cicchitto - La «doppia vita» di Mario Monti - diviso tra allori internazionali e pene domestiche - prende corpo alle tre del pomeriggio al vertice per la sicurezza nucleare, per effetto di una scena originale. Nel gran salone del forum, il presidente degli Stati Uniti d’America Barack Obama sta parlando dei pericoli del nucleare davanti ai rappresentanti di cinquantatré Stati e ad un certo punto indica, come esemplare, l’intervento pronunciato in precedenza da Mario Monti, che su questi temi aveva caldeggiato la politica dei «piccoli passi concreti». Obama elogia Monti - e soltanto lui tra i capi di governo presenti - ma Monti non c’è. La sua poltrona è vuota. Dove sarà mai? In realtà è poco distante, si è trattenuto fuori dal salone del Forum perché sta parlando al cellulare, rispondendo ad una telefonata di Fabrizio Cicchitto, il capogruppo del Pdl alla Camera che aveva detto di avere «urgenza» di parlare col presidente del Consiglio per dirimere le ultime grane sul ddlcorruzione. Quando Monti rientra nel salone, Obama ha finito il suo intervento e il premier apprenderà del complimento ricevuto dal Presidente degli Stati Uniti soltanto più tardi, quando oramai non c’è più tempo per un ringraziamento, espresso con una stretta di mano o almeno con un sorriso da lontano. Una piccola beffa che però racconta bene il «nuovo» Monti: un professore-premier oramai apprezzato dai leader di tutto il mondo (e così è stato anche al vertice di Seul), ma che non esita a «sporcarsi le mani», accettando di rispondere ad una telefonata di un capogruppo della sua maggioranza e a farlo pochi attimi prima che Barack Obama inizi il suo intervento. Tra l’altro l’argomento sul quale Monti è stato sollecitato da Cicchitto si è rivelato significativo ma non epocale. Da quel che è trepelato, il presidente dei deputati del Pdl ha chiesto a Monti una «maggiore collegialità» da parte del Guardasigilli Paola Severino, un’avvocatessa di grande esperienza e di solida preparazione che sui principali dossier ha già dimostrato una spiccata tendenza alla autonoma elaborazione. Ma, come conferma la telefonata di Cicchitto (che nulla poteva sapere, ovviamente, dell’intervento di Obama), per il Pdl la giustizia resta materia sensibile, esattamente come per il Pd tutto il capitolo della legislazione sul lavoro. Mario Monti, da parte sua, ha ascoltato Cicchitto senza prendere impegni marcati, ma raccontano che più tardi, quando ha saputo della citazione di Obama pronunciata davanti ad una poltrona vuota, il presidente del Consiglio ci sia rimasto male. Anche perché il vertice per la sicurezza nucleare è una invenzione di Obama. Monti ci ha tenuto a partecipare e, vista l’assenza della Merkel e di Sarkozy, il premier italiano è risultato il leader europeo più importante. Proprio per questo, due giorni fa, gli organizzatori avevano riscritto la scaletta, affidando al professore il compito di aprire il Forum.