Fabrizio D’Esposito, il Fatto Quotidiano 29/3/2012, 29 marzo 2012
SETTE GIORNI CON B.
ll silenzio di Silvio Berlusconi. Tra “fidanzate”, il solito bunga bunga e le continue riunioni aziendal-familiari. Da settimane, ormai, il Cavaliere non consegna frasi ufficiali alla stampa. Anche perché, confidano con malizia alcuni falchi del Pdl, “non vuole mettere la faccia sulle amministrative, la sconfitta sarà di Alfano e basta”. Chi ha parlato con lui in questi giorni poi racconta: “È più sereno, ha meno pressioni e si sente più libero. La sua massima aspirazione è fare l’arbitro della Terza Repubblica”. Questo, in senso politico. Poi c’è la vita di tutti i giorni, diurna e notturna.
A Roma, nella ben nota residenza privata di Palazzo Grazioli, Berlusconi da quando non è più premier trascorre solo la parte centrale della settimana. Arriva il mercoledì da Milano e va via il venerdì. Ad attenderlo c’è sempre Mariarosaria Rossi, la quarantenne deputata-badante che compare nei verbali del processo Ruby. La Rossi “condivide” l’agenda di B. con la storica segretaria Marinella Brambilla, oggi incinta. Non solo. L’onorevole-regina del Pdl, una delle pochissime che frequenta ancora Palazzo Grazioli (un’altra rimasta affezionata è la bionda e alta Michaela Biancofiore), gestisce i call center del partito anche da Palazzo Grazioli. Insomma, rispetto ai tempi d’oro del governo, il livello “politico” dell’harem del Sultano si è ristretto parecchio. Al punto che non ci sono più dubbi sulla “fidanzata” romana del Cavaliere: la giovane napoletana Francesca Pascale, fondatrice dei comitati “Silvio ci manchi”. La Pascale trascorre spesso la notte nella residenza romana di Berlusconi . Lo fece anche due giorni prima delle dimissioni di B. nel novembre scorso. E quando poi, sabato 12, la gente sciamò felice per le strade di Roma, lei organizzò una manifestazione di sostegno per il suo Amato Presidente. Un flop. Pochi ragazzi che intonavano cori per il premier, nella piazzetta dietro Palazzo Grazioli.
Quando non c’è la Pascale, a Roma, c’è la mora Graziana Capone, l’Angelina Jolie di Bari, che lavora al Mattinale di B. (la rassegna stampa che in-dottrina i berlusconiani) oppure qualche festa al secondo piano. Recentemente sarebbe capitato anche agli ex an Ignazio La Russa e Maurizio Gasparri di finirci in mezzo. Stelle e stelline dello spettacolo, con due nuovi “ingressi” di rilievo come ha rivelato l’altro giorno il sito di Roberto D’Agostino, Dagospia. Chi sono? Senza dimenticare che da anni la satiriasi del Sultano è alimentata anche dal sesso a pagamento. Insomma, B. non cambia mai. Anzi, peggiora, dal momento che le ospiti non passano più dal retro ma direttamente dall’ingresso principale di via del Plebiscito.
Tra una fidanzata e una festa, nella capitale il Cavaliere è divorato dall’ossessione di riabilitare la sua immagine, logorata dagli scandali a luci rosse e dallo spread. Di qui l’idea di un’autobiografia. Due anni fa voleva scriverla e intitolarla, come disse all’ex ministra “rossa” Michela Vittoria Brambilla, “Il Santo Puttaniere”. Adesso vorrebbe addirittura girare un film, secondo il Corriere della Sera.
In realtà, il fedele regista Roberto Gasparotti ha solo montato quattro minuti di spezzoni vari girati in questi anni. La solita apologia del Narciso di Arcore e che fa dire a uno speranzoso falco vicino a lui: “Prima ha fatto l’inno nuovo, poi le liste civiche che ricordano Forza Italia, adesso il video. Forse sta preparando un predellino-bis”. Chissà. Politicamente, B. è indecifrabile. Come se avesse puntato una fiche su ogni tavolo: dalla Grande Coalizione al recupero della Lega, dalla fedeltà a Monti (“mi piace tantissimo”) al debole per Corrado Passera o alla tentazione di riabbracciare il figliol prodigo Casini. Deciderà solo all’ultimo, come ha fatto sempre. E senza dimenticare se stesso, ovviamente.
Al sabato, il Cavaliere se ne torna ad Arcore, quando non opta per una puntata in Sardegna, a Villa La Certosa. La fidanzata del nord è diversa da quella di Roma. Anche in questo caso un volto noto: la modella montenegrina Katarina Knezevic, definita “una pazza pericolosissima” dalle ragazze del bunga bunga. Tra l’altro, in varie occasioni, B. avrebbe presentato Katarina come “la nipote del presidente del Montenegro”. Un vizio da zio, dopo “la nipote di Mubarak”. Ad Arcore, il lunedì l’ex premier riunisce i figli, di primo e secondo letto, per un punto sulle aziende. Il chiodo fisso sono le perdite di Mediaset. Così, nel pomeriggio, B. si chiude nello studio con i suoi commercialisti e ogni commento al rosso dei conti si conclude con un’imprecazione per quell’assegno di 564 milioni di euro a Carlo De Benedetti per il Lodo Mondadori. Sulle tv del suo impero, il Cavaliere non sarebbe tanto ottimista. Non a caso starebbe valutando una “mutazione genetica” del gruppo per garantire i figli. L’unica speranza parla russo come il suo amico Vladimir Putin. E cioè un futuro nel gas. La sera, infine, al posto delle cene con Umberto Bossi, ci sono gli industriali radunati dall’ex sottosegretaria Daniela Santanché. La location non è Arcore ma Villa Gernetto a Lesmo. Intima del direttore del Giornale Alessandro Sallusti, la Santanché va a caccia di pubblicità, con la benedizione di B. Sono le incombenze di una vita nuova, da ex premier.