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 2012  marzo 30 Venerdì calendario

ORTI, PER VOCE ARANCIO


La socializzazione. «Che sia verticale, in terrazzo, in giardino, riciclato, urbano o didattico, l’orto risponde alla nostra esigenza di socializzazione e di crescita culturale» (Daniele Taffon, responsabile del progetto Orti Urbani di Campagna Amica in collaborazione con Coldiretti).

L’italiano e l’orto. Secondo l’indagine Ipr Marketing con Coldiretti nel 2011 un italiano su quattro si è dedicato all’orto. Secondo Daniele Taffon in Italia ci sono circa 20mila orti individuali e collettivi.

Lavorare il terreno. Ad aprile i lavori nell’orto richiedono sempre maggiore impegno perché inizia il ciclo di coltivazione di molte piante orticole che forniranno i loro prodotti dalla primavera avanzata all’autunno: bisogna quindi procedere, soprattutto in un piccolo orto, con le lavorazioni pesanti (come smuovere il terreno, mettere il compost maturo e il letame ridotto a terriccio con 10-12 e più mesi di permanenza in concimaia) e superficiali (vangare il terreno e irrigare: per risparmiare acqua si può coprire con teli in tnt – tessuto non tessuto). Poi bisogna spianare il suolo con un rastrello a denti robusti o con uno spianatoio e livellare il terreno con il dorso dello stesso rastrello. A questo punto è il momento di procedere con la creazione delle file: per farle regolari e alla stessa distanza servitevi di asticelle di un metro circa [fonte: Pomodoroitalisno.it http://www.ilpomodoroitaliano.it/orto_marzo_aprile.html].

Divertirsi come matti. «Io, uomo di mare, ho scoperto l’amore per la terra. Prima di conoscere Sabrina (Donadel, ndr) avevo sempre visto i pomodori nel piatto, adesso ho imparato a piantarli. E così mi ritrovo ad aiutare mio suocero nell’orto e a divertirmi come un matto» (Paolo Kessisoglu, ex iena ora in tv con Scherzi a parte).

La semina e il trapianto. Una volta preparato il terreno bisogna procedere con la semina o il trapianto. Se si è poco esperti è bene preferire piantine con il pane di terra rispetto a quelle a radice nuda: hanno un costo più elevato ma attecchiscono più rapidamente. Ortaggi come pomodoro, peperone, melanzana, melone, cocomero, cetriolo, zucca e zucchine hanno bisogno che la temperatura, quella notturna, non scenda sotto i dodici gradi centigradi, per cui bisogna fare attenzione a non trapiantarli troppo presto (la produzione potrebbe risentirne).

Le grandi aziende. «In Lombardia l’8 per cento delle aziende agricole possiede il 60 per cento dei terreni coltivabili» (Carlo Petrini, fondatore di Slow Food, sul Corriere della Sera 8/3/2012).

L’orto nelle rovine romane. Chi va al Mercato degli Agricoltori di Circo Massimo a Roma (via San Teodoro), oltre a risparmiare e acquistare prodotti di stagione, direttamente dal produttore a chilometro zero, può vedere frutta, verdura e erbe aromatiche crescere nell’orto vicino alle rovine romane. Per i bambini c’è anche una fattoria didattica che insegna loro a conoscere la realtà della campagna, l’origine delle buone cose da mangiare e il lavoro dei campi, in modo giocoso. Nella capitale gli orti urbani sono più di cento.

Il balcone. Si possono coltivare erbe aromatiche e ortaggi anche sul balcone. Basterà acquistare le piantine già pronte (dal vivaio o al supermercato: i prezzi variano a seconda delle qualità) e trapiantarle in vasi o nei pannelli per orti verticali.

Raccogli ciò che hai seminato. «L’orto sul balcone regala sempre dei grandi piaceri. Per chi vive in città: può diventare un’esperienza particolarmente appagante. Il veder crescere giorno dopo giorno le piante a cui si dedicano tante attenzioni e poter portare in tavola verdure e frutta fresca, sono soddisfazioni che spesso mancano in una vita fatta di ufficio, impegni e traffico» (Grazia Cacciola, L’orto sul balcone, edizioni Fag).

L’esposizione. Se il balcone è in ombra è bene «coltivare i mirtilli, gli spinaci e il prezzemolo. Se invece è esposto al sole per almeno 6 ore al giorno, potete scegliere pomodori, peperoni e melanzane» (Erbaviola.it).

Le pannocchie della Kidman. Appassionata di giardinaggio Nicole Kidman nel giardino di casa ha anche un orticello che coltiva a seconda della stagione: per il momento produce lattuga, ma spera che «le pannocchie crescano un giorno bellissime, perché amo mangiare le pannocchie dal giardino» [fonte: Roberta Mercuri su Visto].

Gli antiparassitari eco. Per tenere a bada i parassiti esistono anche dei rimedi ecologici: le coccinelle contro gli afidi, la birra per le lumache, bucce di cetriolo contro gli scarafaggi [fonte: Alessandra Farkas, Corriere della Sera]. Tra i concimi bio migliori il terriccio di lombrico, da inserire direttamente quando si mette il terriccio nei vasi. È molto nutriente, non ha nessuna controindicazione e va bene per qualsiasi pianta. Se non si è esperti è bene evitare i concimi liquidi: basta un dosaggio leggermente sbagliato o troppo vicino al precedente per bruciare tutto (erbaviola.it).

L’orto verticale. Secondo i dati NYC Parks Department’s Greenthumb program, sono milioni i newyorchesi che hanno per hobby la coltivazione di frutta e ortaggi usando il sistema dell’orto verticale: «Con questo speciale sistema di giardinaggio a torre si riduce al massimo anche l’uso della terra» dice Ron Lewis al Corriere della Sera. Mr. Lewis è un avvocato di New York che coltiva il suo orto verticale sul tetto di casa sua, sulla 95 ª strada. Sul terrazzo in un cassone in legno, da lui stesso costruito, butta gli scarti biologici dei pasti: bucce di frutta, capature di verdura, gusci di uova, fondi di caffè: «È il composto organico fatto in casa il miglior fertilizzante che esista al mondo. E il più economico».

Dal carcere al Salone del Mobile. Nel 2009 i detenuti del carcere di Opera e Bollate hanno presentato, i collaborazione con ReviPlant, al Salone del Mobile di Milano un orto verticale: un pannello da due metri quadrati con dodici piani di lattughino, ciliegini, origano (vedi qui i punti vendita http://www.reviplant.it/sociale.php).

First Lady. Indimenticabile la first lady Michelle Obama mentre ara il suo orto biologico alla Casa Bianca.

Tubo o grondaia? Per realizzare un orto verticale ci sono svariate procedure. Le più usate sono:
- la grondaia: per prima cosa bisogna procurarsi vecchie grondaie per tetti e fissarle alla parete in base all’esposizione che necessitano le piante che volete far crescere. Poi bisogna mettere un grande strato di terriccio, uno piccolo di fertilizzante naturale e di nuovo il terriccio fino a riempimento. E infine si può procedere con la semina o il travaso;
– il tubo: «un sistema semplice può essere quello di fare un tubo di rete alto 170 cm circa di 50-70 cm di diametro, rivestirlo all’interno di cartone e riempire il tutto con terriccio e sabbia (per il drenaggio... va bene anche l’argilla espansa). Una volta riempito tagli delle “finestre” nel cartone e semini direttamente...» (Iosononicola sul forum.promiseland.it).

- I sacchi: il bello dell’orto verticale è farlo da sé con materiali di riciclo ma se si vuole, sul sito Ortosulterrazzo (http://www.ortosulterrazzo.it/shop/home), si possono acquistare dei sacchi contenitori da appendere sulle pareti del balcone a partire da 29 euro l’uno oppure, se preferite una fioriera pensile, si può optare per la Jardinière Accroché (120 cm di lunghezza) in geotessuto a quattro tasche da 35 litri adatta alla coltivazione di piante aromatiche e ortive. Costo: 86 euro.
–Strutture: Si possono acquistare anche strutture in alluminio su misura. Secondino Lamparelli, titolare di Reviplant: «Costano 250-300 euro a metro quadro, ma le costruiamo in base alle esigenze del cliente. Il costo comprende anche il sistema di irrigazione e di fissaggio a parete».
I benefici. I giardini verticali, oltre al risparmio sull’acquisto di frutta e verdura, assorbono l’anidride carbonica, lo smog e i raggi UV. Assorbono il calore esterno mantenendo la casa fresca e isolata. Rallentano il rilascio di calore notturno dell’abitazione fungendo da cuscinetto termico. Sono dei veri e propri salva energia antinquinamento.

Lo smog. Prima di mangiare le verdure coltivate in città, lavatele accuratamente magari con il bicarbonato di sodio, se abitate in una zona molto trafficata è meglio coprirle con tessuto non tessuto (Tnt) che terrà lontane le polveri sottili facendo filtrare invece acqua e sole.

Hesse. Herman Hesse, che amava circondarsi di un proprio orto, che curava personalmente, ovunque abitasse.

Il sogno del giardiniere. «Cosa nasconde nella scatola magica la fata dei sogni?
 Anzitutto una montagna del miglior concime!
 Poi un sentiero dove non crescono le erbacce, 
un paio di gatti che non divorano gli uccelli. / Polvere poi, che appena sparsa sulle zecche
. Trasforma le foglie in un fiorir di rose, 
inoltre robinie nel palmeto
 da dove trarre un copioso raccolto. / O fata, fa’ che per noi l’acqua scorra. Ovunque abbiamo piantato e seminato;
 donaci spinaci che non mettano i fiori
 ed una carriola che da sé si muova! / E ancora: un veleno efficace per i topi,
 stagioni incantate invece di grandine insidiosa,
 dalla stalla a casa un piccolo ascensore
 ed ogni sera una schiena nuova!» (Herman Hesse, da In giardino).
Perché s’innaffia la sera. È meglio innaffiare di sera, dopo il tramonto, perché le piante vengono meno sollecitate e hanno tutta la notte per assorbire l’acqua, mentre innaffiando al mattino presto buona parte dell’acqua evapora con il sole.