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 2012  marzo 29 Giovedì calendario

Deutsche Bank torna über alles – In un panorama bancario europeo tutt’altro che brillante, la tedesca Deutsche Bank si distingue per essere riuscita a fronteggiare con determinazione la crisi

Deutsche Bank torna über alles – In un panorama bancario europeo tutt’altro che brillante, la tedesca Deutsche Bank si distingue per essere riuscita a fronteggiare con determinazione la crisi. Il colosso del credito si è così piazzato in vetta per i risultati del bilancio 2011: con attivi pari a 2.164 miliardi di euro, una cifra superiore al pil della Francia, in crescita del 13% su base annua, l’istituto ha superato Bnp Paribas, che ha registrato una contrazione del 2% a 1.965 miliardi. Deutsche Bank torna così in prima posizione dopo cinque anni. In questo arco di tempo la francese Paribas aveva preso il volo rilevando la banca belga-olandese Fortis. A fine 2010 c’è stata però la risposta tedesca con un colpo grosso: l’acquisizione di Postbank, l’istituto postale della Germania, con un aumento di capitale da 10 miliardi di euro. Il colosso guidato da Josef Ackermann, 64 anni, che sta per lasciare il timone, era stato colpito dalla disfatta dei mutui subprime, ma è anche stato il primo istituto di credito dell’eurozona a riemergere dalla brutta situazione seguita alla crisi del debito sovrano in Europa. Vi sono diversi motivi all’origine di questa ripresa. Il primo è legato al sistema paese. Non è banale il fatto che si tratti di una realtà tedesca. La Germania, in un momento di sfiducia generale nei mercati e soprattutto nelle nazioni più deboli economicamente e finanziariamente, è diventata la locomotiva dell’intero continente europeo. I suoi titoli di stato, al pari di quelli americani, sono diventati un bene rifugio. La conseguenza è che è diventato più costoso assicurarsi contro il rischio di fallimento della nazione francese piuttosto che contro quello di Deutsche Bank. Il cds (credit default swap, il contratto di tutela assicurativa) di quest’ultima è fermo a quota 142 contro 171 di Parigi. Il cds di Bnp Paribas è scambiato a 190 e quello della spagnola Santander è volato a 334. Un altro vantaggio di cui gode Deutsche Bank, nel momento in cui i fondi monetari americani hanno tagliato i viveri alle banche europee, è che essa ha potuto continuare ad alimentarsi in dollari grazie soprattutto alla sua forte gestione di cassa a livello mondiale. Al contrario, Paribas e Société Générale hanno tagliato pesantemente le loro esposizioni in valuta statunitense. Ciò non ha impedito alla banca tedesca di fare degli aggiustamenti: Deutsche Bank ha avviato trattative esclusive per cedere la sua gestione di attivi a Guggenheim Partners. Ackermann ha anche strigliato i suoi concorrenti che si erano riforniti di soldi freschi presso la Banca centrale europea. Un modo per rimarcare la superiorità dell’istituto che egli si appresta a lasciare in ottima salute nelle prossime settimane. Ettore Bianchi