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 2012  marzo 29 Giovedì calendario

LUSI SI RIMANGIA LE ACCUSE AI COMPAGNI


L’ex tesoriere della Margherita, Luigi Lusi, si arrende. «Ribadisco l’intenzione di restituire tutto quanto della Margherita». Intenzioni chiare, riferite nell’interrogatorio fiume davanti ai pm romani che lo accusano di appropriazione indebita ai danni del partito di Francesco Rutelli per aver intascato almeno 20 milioni di euro. Lusi è tra due fuochi: da una parte i magistrati che lo accusano e potrebbero far scattare l’arresto nei suoi confronti, dall’altra gli ex compagni di partito, che lo definiscono un «ladro». E così ha deciso di prendersi le colpe, di spiegare gli ammanchi dal conto corrente dei Dl che lui aveva la responsabilità di gestire e che invece, secondo gli inquirenti, ha svuotato per comprare ville e immobili di pregio. Case che, adesso, è pronto a restituire. E lo ha fatto mettere a verbale durante l’interrogatorio di oltre sei ore davanti al procuratore aggiunto Alberto Caperna e al pubblico ministero Stefano Pesci. Quasi dieci milioni di euro l’ex tesoriere li reintegrerà con la villa di Genzano, del valore di 7 milioni. Poi c’è la casa di via Monserrato a Roma, la villa di Ariccia e i 5 appartamenti che si trovano a Capistrello in provincia de L’Aquila. Inoltre il senatore ha deciso di cedere le quote della società canadese Luigia Ltd, quella dove sono finiti parte degli assegni sottratti al partito, ai rappresentanti del movimento La Margherita – Democrazia e Libertà.
La decisione di Lusi è arrivata dopo una giornata di botta e risposta tra l’ex tesoriere e i suoi compagni di partito. Al centro della disputa le parole che il senatore avrebbe detto ai magistrati. «I vertici della Margherita sapevano tutto», avrebbe ribadito Lusi che in un’intervista rubata da Servizio Pubblico aveva dichiarato che se avesse parlato lui avrebbe tremato tutta la sinistra. Poi avrebbe fatto riferimento a «un patto spartitorio» tra il gotha del partito.
Un «delirio diffamatorio», hanno alzato la voce i Dl. E la smentita è arrivata addirittura dalla Procura di Roma, che in una nota ha sottolineato l’infondatezza delle affermazioni attribuite a Lusi in cui l’ex tesoriere «avrebbe affermato che gli investimenti immobiliari e mobiliari da lui effettuati con i fondi della Margherita sarebbero stati concordati con i vertici». E dopo una giornata di tensione, i legali di Lusi, Luca Petrucci e Renato Archidiacono, hanno deciso di correre ai ripari e fermare il circo mediatico. Nell’interrogatorio Lusi non ha fatto nomi. Si è preso le sue responsabilità. In cinque pagine di verbale ha ricostruito la vicenda facendo riferimento a una ripartizione di fondi e spiegando che ebbe l’incarico di investire la liquidità del partito nel migliore dei modi. Ha così operato una serie di «posizioni finanziarie e immobiliari di carattere fiduciario». Lusi ha aggiunto che «dell’acquisto di immobili peraltro alcuni sapevano.
Preferisco non fare nomi perché so bene che nessuno di loro confermerebbe le mie parole». L’ex tesoriere ha spiegato che tra il 2006 e il 2007, le varie anime della Margherita decisero di ripartire fondi e spese tra Popolari (nella quota del 60%) e Rutelliani (40%).
Fu indicato proprio lui come il garante di questo accordo attraverso la distribuzione della risorse e dal 2009 cominciò a registrare una serie di operazioni allo scopo di garantire che la divisione avvenisse secondo i patti.
Secondo il parlamentare, i Popolari sapevano bene come le risorse erano tra loro distribuite. Stesso discorso valeva anche per Rutelli, il quale, per essere stato presidente del partito e per lo stretto legame politico con lo stesso Lusi, ha forse ottenuto qualche cosa in più.
E ieri è arrivata l’anticipazione di Panorama sul fatto che due collaboratrici di fiducia dell’ex tesoriere della Margherita lavorano nel Pd: Antonella Trivisonno come responsabile amministrativa, e Sara Lusi come avvocato del partito. Entrambe 32enni, Trivisonno fino al 2006 ha lavorato con Lusi alla Margherita, poi nel 2008 è passata al Pd. Sara, invece, è la figlia di Antonino, fratello di Lusi e ha collaborato con Filippo Penati quando quest’ultimo era il braccio destro di Pier Luigi Bersani.

Rita Cavallaro